A due ruote su uno dei sentieri più celebri e suggestivi della sponde trentina del Lago di Garda
di Ludovica CasellatiIl lago di Garda è uno dei luoghi che i bikers di tutto il mondo sognano, perché ricco nella parte trentina di percorsi ciclabili tra i più suggestivi del Nord Italia. Viagginbici.com e Smart Touch di Italia 1 hanno pedalato anche per Tgcom24 lungo uno dei percorsi più famosi e spettacolari Il sentiero del Ponale.
Lasciata l’automobile a Riva del Garda, si percorre la Gardesana Occidentale S.S. 45bis in direzione di Limone. Pochissimi metri oltre il porto sulla destra, prima del tunnel, si nota una stradina che un tempo collegava Riva del Garda con la Valle di Ledro, che oggi è stata trasformata in un sentiero ciclo-pedonale con panorami mozzafiato sul Benaco, meglio conosciuto come lago di Garda. La prima parte è sterrata, ricca di tunnel scavati nella roccia calcarea e a strapiombo sulle acque del Garda, dove è piacevolissimo fermarsi qua e là per godere dei panorami mozzafiato.
UN PO’ DI STORIA - La costruzione della strada del Ponale iniziò nel 1847 e allora fu accolta come un prodigio dell'ingegneria poiché, attraverso una serie di gallerie e tornanti, apriva la valle ad un agevole flusso di genti e merci in modo fino allora impensabile. Il piano stradale era a ciottolato e protetto dallo strapiombo a picco sul lago da parapetti in muratura e ringhiere di legno. Ebbe così origine uno dei tratti paesaggistici e storici tra i più spettacolari dell'Alto Garda. Le prime automobili vi transitarono nel 1891 e la strada fu utilizzata fino al 1990, quando fu inaugurata la nuova strada. In seguito fu completamente chiusa e riaperta solamente nel 2004, per permettere a pedoni e ciclisti di godere un panorama a dir poco spettacolare. Lungo la salita di circa 10 km, possiamo anche scoprire la presenza di numerose feritoie, gallerie e fortificazioni austro-ungariche, erette per impedire prima la discesa delle truppe garibaldine dalla valle di Ledro verso il Garda e poi a difesa del confine dell’Impero Austro-ungarico con l’Italia prima della Prima Guerra Mondiale. L’eccezionale sistema di fortificazione in galleria è costituito da un dedalo di corridoi e trincee scavate direttamente sopra il lago di Garda, in posizione panoramica unica, chiamato forte Teodosio o Tagliata del Ponale.
Alto Ponale - Dopo qualche chilometro, in prossimità di un ristorante dove è piacevole concedersi una sosta, lo sterrato lascia il posto al vecchio asfalto della strada del Ponale, ormai in disuso. Si attraversa una profonda gola, su di un ponte, con la quale la valle di Ledro sfocia nel lago di Garda e nel cui letto scorre il torrente Ponale. Da questo punto in poi il percorso si inerpica con una pendenza leggermente maggiore e presenta alcuni spettacolari tornanti in direzione dell’abitato di Pregasina, passando in un tratto più boscoso, a cui si arriva dopo un ultimo breve tratto su strada aperta al traffico.
Raggiunta la grande statua dedicata alla "Regina Mundi", ubicata in posizione privilegiata, si può fare una sosta per ammirare ancora il panorama dall’alto.
Entrati nella Val di Ledro, passato il centro di Prè di Ledro, siamo già sulla salita che porta prima a Molina e poi al bellissimo Lago di Ledro: qui è possibile visitare il museo delle Palafitte che espone i reperti archeologici del noto insediamento preistorico ritrovato nei pressi del lago. I colori dello specchio d’acqua sono indescrivibili: vanno dal turchese intenso al verde smeraldo a seconda dell’inclinazione del sole. Noi di Viagginbici con gli amici di Smart Touch ci siamo fermati qui e abbiamo posato le nostre splendide ebike che ci hanno consentito di percorrere 12 km di salita senza quasi accusare fatica.
Potevamo continuare e farne altri 10 costeggiando il Lago di Ledro, ma abbiamo preferito sederci a tavola e goderci il panorama assaporando le specialità trentine.