Viaggi estremi

In fuoristrada sull’altopiano del Pamir

Fra Tajikistan e Kyrgyzstan sul Bam-i-Dunya, il “Tetto del Mondo”

13 Mag 2014 - 06:00

A bordo di un fuoristrada si attraversa il Pamir, localmente “Bam-i-Dunya”, il “Tetto del Mondo”, tra vette alte 7000 metri, laghi, praterie e incontri con i nomadi nelle loro yurte in una delle aree più inesplorate del mondo. Lungo la M41 Pamir Highway, l'itinerario si snoda da Khorog a Osh con una traversata di 728 chilometri (due giorni circa) su una strada dal pessimo asfalto, estremamente impegnativa per le sospensioni, priva di punti di rifornimento carburante e sistemazioni alberghiere. Ma guidare lungo vallate solitarie ad alta quota, con vette che superano i 7000 metri, ai confini del mondo, è un'esperienza che rimane dentro tutta la vita.

In fuoristrada sull’altopiano del Pamir

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© ufficio-stampa
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A guidare la spedizione è Maurizio Levi, primo italiano a vincere il Camel Trophy nel 1984 in Amazzonia. A queste altitudini l'ossigeno presente nell'aria è la metà di quello al livello del mare e ogni movimento amplifica gli sforzi e la resistenza, ma le soste iniziali consentono di acclimatarsi adeguatamente. Serve un permesso speciale per attraversare le montagne del Pamir, da richiedere prima della partenza presso i Consolati tagiki di Bruxelles, Delhi e Vienna.
Il tragitto si svolge in gran parte su strade sterrate e le condizioni del fondo stradale sono spesso scadenti e i frequenti lavori di manutenzione dopo la stagione invernale costringono spesso a deviazioni. Spesso le poche stazioni di rifornimento sul Pamir (Khorog e Murgab) sono sprovviste di carburante, è quindi necessario essere dotati di taniche di riserva che consentano un'autonomia di almeno 1000 km. Alcune piste nei pressi del confine con l'Afghanistan (lungo il lago Zorkul) sono zone militari e proibite alla circolazione, ma non c'è alcun segnale. I contatti con la popolazione locale sono problematici; anche se tutti sono gentili e disponibili, nessuno parla una lingua europea: l'unico idioma conosciuto da questa parti, oltre al tajiko o al kirghiso, è il russo. Si dorme nelle cosiddette “homestay”, le case private nelle quali la famiglia offre una o due stanze per il pernottamento.

Situato troppo ad alta quota per qualsiasi insediamento umano, il Pamir è il fulcro da cui si irradiano diverse catene montuose fra le più alte del mondo, fra cui il Karakorum e l'Himalaya verso sud, l'Hindu Kush a ovest e il Tian Shan, sul confine fra Kyrgyizstan e Cina. Nel 1982 un battaglione russo si accampò sull'altopiano a 3.600 metri e costruì un forte (Pamirskiy Post). Questo luogo divenne poi la località di Murgab. Gli ultimi spazi bianchi della cartina del Pamir furono riempiti dalla spedizione geografica tedesco-russa del 1928 nella zona del ghiacciaio Fedchenko e fu proprio in quell'occasione che il ghiacciaio più lungo della regione fu dedicato all'esploratore russo Alexei Pavlovich Fedchenko (che però non fu lo scopritore).

Serve molta prudenza per guidare sulla Pamir Highway, la seconda strada internazionale più alta del mondo dopo quella del Karakorum, disseminata di voragini impressionanti e intervallata da tratti dissestati, spazzati via dalle frane, erosi dai corsi d'acqua e dalle valanghe che hanno lasciato solo precarie piste di fango gelato. Non ha interruzioni, con scorci di rara bellezza nel passaggio del passo Ak-Baital (4655 m). Lungo la Pamir Highway, le vette si riflettono nel Kara-Kul, un lago salato situato ad oltre 4.000 metri su una superficie di 380 km2 e Tashkurgan, in una cornice quasi lunare su uno dei tratti più difficili da percorrere, fra tornanti impervi, piste di sterrato e guadi di corsi d'acqua. Nel corso dei secoli l'erosione ha reso instabile il terreno, conferendo all'intero territorio un carattere provvisorio di inafferrabile fascino. Tra Khorog e Murghab sosta consigliata per il pernottamento ad Alichur, un piccolo villaggio a 4000 metri. In questa suggestiva rete di ampie vallate d'alta quota si ergono numerosissime cime di oltre 6.000 metri, alcune superiori ai 7000 metri: Kungur (7719 m), Muztagata (7546 m), il picco Ismail Samani (ex Pic Komunism) (7495 m) e il Pic Lenin (7134 m). Il territorio è parte del Kohistani Badakhshan, conosciuto come oblast, regione autonoma del Gorno-Badakhshan dal 1925, che costituisce circa il 45% del territorio tagiko, ma ospita solo il 3% dell'intera popolazione del paese. Leggende e aneddoti raccontano le prime esplorazioni del Pamir: fu Tolomeo il primo a descrivere approssimativamente una via commerciale in quest'area; dal 600 d.C. molti pellegrini buddisti attraversarono l'altopiano per raggiungere l'India dalla Cina. Nel XIX secolo iniziarono le esplorazioni da parte di viaggiatori inglesi e russi con lo scopo di individuare un percorso per collegare l'Asia Centrale con l'India.

Attraversando il Pamir il viaggio in fuoristrada s'arricchisce della conoscenza casuale dei pastori nomadi kyrghizi, che migrano attraverso i “jailoo”, i pascoli estivi d'alta quota, con mandrie di yak e capre. Lo spazio sconfinato è interrotto da piccoli e isolati villaggi, che fungono anche da guest house molto alla buona. La provvisorietà della vita nomade ha influito profondamente sull'alimentazione dei kirghisi, basata soprattutto su carne (comprese le interiora), latticini e pane.

Lungo il Corridoio di Wakhan, da sempre crocevia fra Oriente e Occidente - Il limite meridionale dell'altopiano del Pamir è delimitato dal corridoio di Wakhan (Wakhan Corridor), una stretta vallata di territorio afgano che divide la regione del Gorno-Badakhshan (Tajikistan) dalla provincia Nord-Occidentale del Pakistan. Un stretta striscia di territorio afgano nella provincia del Badakhshan sull'antica Via della Seta percorso da mercanti, esploratori e viaggiatori di ogni tempo. Il vento gelido non permette alcun tipo di coltivazione. In alcuni punti largo meno di sedici chilometri, il Corridorio di Wakhan, creato alla fine del XIX secolo dall'impero britannico, nella regione montuosa del Pamir, si estende per circa 300 km al confine tra Tajikstan e Afghanistan, da cui è separato dall'Amu Darya. E' chiuso per almeno cinque mesi l'anno e aperto con irregolarità nei restanti mesi.

DA SAPERE PRIMA DI PARTIRE
PERMESSO SPECIALE PER LE MONTAGNE DEL PAMIR: obbligatorio, da richiedere anche prima della partenza presso i Consolati tagiki di Bruxelles, Delhi e Vienna. Visto d'ingresso turistico in aeroporto all'arrivo nel Paese.
ASSICURAZIONE AUTO PER KYRGYZSTAN: Polizza Ingosstrakh (assicurazione di frontiera a breve termine). PUNTI PER RIPARAZIONE AUTO: Khorog, capoluogo del Gorno-Badakhshan, provincia autonoma del Tajikistan. RIFORNIMENTI CARBURANTE: Dushanbe, Kalaikhum, Khorog e Murghab.
PATENTE: italiana
SPEDIZIONE DALL'ITALIA IN 4X4: con “Viaggi Levi”, unico operatore italiano che propone viaggi in quest'area, itinerario di 17 giorni in 4x4, www.viaggilevi.com

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