Milano: sui Navigli in bicicletta
© tgcom24 | Milano: si parte dalla darsena
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Una passeggiata a due ruote tra le bellezze nascoste offerte dalle vie d’acqua della città della Madonnina
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Milano è una città dai tanti volti e si presta a essere visitata in mille modi. Anche se non sempre è ben attrezzata per chi ama muoversi in bicicletta, esplorarla sulle due ruote permette di scoprire tanti angoli e aspetti interessanti, che di solito sfuggono. Scopriamo alcuni itinerari, suggestivi e sicuri, per chi ama girare in bicicletta, anche in vista dell'Expo.
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L'itinerario sui Navigli è un classico per i ciclisti milanesi che vogliono sfruttare qualche ora di libertà per pedalare: è descritto dettagliatamente in una nuova guida dedicata all'esplorazione rigorosamente a pedali della città della Madonnina proposta da Viagginbici.com, il portale del turismo sostenibile.
Il percorso è facile, pianeggiante e normalmente richiede un paio di ore, giusto per sgranchirsi le gambe. Quello che vi proponiamo è di “rallentare”, di guardarvi intorno e vedere con aria meno sufficiente ciò che vi circonda e di scoprire il territorio milanese, che nasconde la sua bellezza a chi va di fretta. Il percorso inizia dalla darsena di Porta Ticinese a Milano, appena ristrutturata, imboccando via Alzaia Naviglio Pavese; conduce, seguendo le acque del fiume per 30 km, alla Certosa di Pavia e poi al Ticino, ma noi ci fermeremo molto prima, all'altezza di Badile. Da qui, attraversando la campagna, giungeremo fino a Gaggiano e poi torneremo alla darsena, lungo un ideale percorso a triangolo della lunghezza totale di circa 40 km.
L'itinerario è semplice e adatto ad ogni tipo di bicicletta. Il fondo stradale è per la maggior parte asfaltato con brevi tratti di sterrato compatto, non ideale per le biciclette da corsa, che comunque si incontrano. Nei primi chilometri si pedala su strada a traffico promiscuo, con poco traffico, lungo l'alzaia destra del Naviglio Pavese. Appena partiti dalla darsena si incontra la prima delle 12 chiuse idrauliche che in passato consentivano il trasporto di merci in entrambe le direzioni. Grazie ad un meccanismo composto da 12 conche, le barche provenienti dal Po riuscivano ad entrare a Milano superando il dislivello di 56 m esistente tra la darsena di porta Ticinese e il Ticino.
Allontanandosi da Milano e dalla periferia, il paesaggio si fa via via più rurale, con numerosi orti e campi affacciati direttamente sul percorso, ma la vocazione industriale milanese si incontra anche qui, prima alla Conca Fallata, che deve il suo nome al fatto di non essere mai stata finita e quindi “difettosa”, fallata appunto in dialetto. Qui una volta c'erano le Cartiere Binda, storico opificio milanese che, fra gli altri, sfornava i quaderni di scuola per i bimbi milanesi e non solo.
Qualche chilometro più in la, a Rozzano incontriamo quello che sembra un vecchio edificio abbandonato, nascosto tra la Statale dei Giovi e il Naviglio Pavese. Ma in realtà è una delle testimonianze più importanti dell' industria milanese dei primi del Novecento. È lo stabilimento, in disuso da cinquant' anni, della Société Anonyme Filatures De Schappe, azienda di francese specializzata nella lavorazione della seta, che aprì a Rozzano l'unica filiale italiana nel 1907. I macchinari erano alimentati da una piccola centrale idroelettrica che sfruttava la chiusa del Naviglio, ancora oggi visibile sul retro dello stabile. Negli anni Venti ci lavoravano più di 800 persone.
Superata la filanda, in 2 – 3 km superiamo Moirago e Zibido, anche se i paesi in realtà sono sulla sponda opposta, mentre la ciclabile prosegue dritta sul lato destro del Naviglio. Da questo punto in avanti le abitazioni si faranno sempre più rare, lasciando il passo a orti e ai campi. Di tanto in tanto troviamo qualche pescatore seduto sulla riva in attesa di vedere la canna incurvarsi e il pesce abboccare. Poco prima di giungere a Badile, troviamo un cartello con la cartina dei percorsi del Parco Agricolo Sud segnati e una sbarra di ferro per impedire il tragitto alle auto. Il cartello sulla sinistra indica “Gaggiano – Naviglio Grande“. Superata la sbarra, dovremo sempre seguire le indicazioni per il “Naviglio Grande“, nostra destinazione intermedia, prima di tornare a Milano.
All'interno del Parco Agricolo Sud si snodano ben 9 percorsi. A volte capita che si incrocino tra di loro Quelli che seguiremo in questa occasione, sono l'itinerario 5 blu (Badile – San Pietro Cusico) e l'itinerario 4 rosa (San Pietro Cusico – Gaggiano).
Passata la sbarra di ferro, inizieranno ad alternarsi tratti in terra battuta a tratti asfaltati. La città, malgrado sia a pochi chilometri, sembra lontana. Troverete subito due o tre spiazzi con delle panchine nel caso voleste riposarvi per qualche istante. Costeggeremo una delle 1400 fattorie del parco, prima di affrontare una breve salita lungo il cavalcavia delll'autostrada Milano – Genova, e appena finita la discesa opposta,saremo giunti a Zibido San Giancomo. Usciti dal paese riprenderà un tratto sterrato che ci porterà verso San Pietro Cusico, dove inizierà l'itinerario 4.
Usciti da San Pietro, bellissimi scorci con rogge e canali ci accompagneranno fino alla Riserva naturale del lago di Boscaccio. Il Boscaccio è un'oasi naturale davvero spettacolare ricavata, con discrezione e rispetto per la natura, da una cava dismessa. Quest'area si distingue da altre ricavate nello stesso modo per diversi motivi. In primo luogo per le dimensioni visto che dopo l'Idroscalo si tratta dello specchio d'acqua più grande della Provincia di Milano con un'estensione che supera i 35 ettari. Negli anni le caratteristiche del Boscaccio si sono rivelate ideali per la sosta degli uccelli migratori e per la nidificazione di molte specie anche rare. Gli uccelli non sono comunque gli unici abitanti del Boscaccio. Le acque del lago, profonde circa 5 metri, ospitano numerose specie di pesci e anfibi. Chi è appassionato può ammirare così da vicino gli abitanti delle profondità del lago grazie ai corsi di sub organizzati da istruttori qualificati. Il Boscaccio offre inoltre attività sportive e di ricreazione come passeggiate a cavallo e corsi di nuoto e canottaggio e ospita una cascina che può essere una sede suggestiva per banchetti e conferenze. Superato il Boscaccio dopo poco si incontra l'isolata Madonna del Dosso, una cappella costruita in mezzo ai campi di riso,dove i cicloturisti possono sostare all'ombra degli alberi che la circondano. Da qui arrivare a Gaggiano e alla ciclabile del Naviglio Grande che ci riporterà verso Milano è questione di pochi minuti.
Dal ponte di Gaggiano fino alla darsena di Milano sono circa 13 km, che vengono quasi interamente percorsi sulla pista ciclabile. Lungo il percorso costeggiando il naviglio grande, che porta le sue acque da Sesto Calende alla darsena, superemo Trezzano sul Naviglio, Corsico per arrivare infine a Milano. Il percorso che abbiamo appena descritto permette in poco tempo, di immergersi in una natura che malgrado sia a pochi minuti dal centro di Milano, consente di apprezzare il meglio di quanto può offrirci ed è proprio per questo che i ciclisti milanesi lo apprezzano e lo percorrono….