Tutto l’Alto Adige con una sola ciclovia
© ente-del-turismo
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Entusiasmanti itinerari tra monti e vallate che collegano le storiche città della provincia di Bolzano
Inaugurata lo scorso anno, la Ciclovia Alto Adige attraversa la provincia di città in città toccando Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano, Vipiteno, Chiusa e Glorenza in un percorso di ben 270 chilometri con un dislivello complessivo di oltre 2000 metri.
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Un percorso ciclistico emozionante, adatto a tutti e frazionabile in tappe, tra monti e vallate, che riesce a coniugare al meglio attività fisica, natura e cultura in una forma di turismo slow quanto mai adatta per gustare la bellezza e la varietà del paesaggio altoatesino, le sue tradizioni, la sua storia, i suoi sapori e gli innumerevoli eventi sul territorio.
Bici a noleggio - Fruibile da qualsiasi cicloescursionista, biker o e-biker, la Ciclovia Alto Adige è servita da tutta una serie di strutture ricettive (anche per soggiorni di una notte) nel raggio massimo di due chilometri dal percorso, raggiungibili facilmente in bicicletta e dotate di un posteggio sicuro e di attrezzi di base a disposizione per piccole riparazioni. La Ciclovia Alto Adige offre anche l’opportunità di prendere a noleggio bici di tutti i tipi: i noleggi si trovano generalmente nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie .
Vigne, frutteti, laghi - La tappa della Ciclovia Alto Adige, che va da Bolzano a Merano, tocca il punto più meridionale dell’intero percorso, un vero e proprio scrigno di meraviglie esaltate da un idilliaco paesaggio dal sapore mediterraneo: borghi storici, castelli, vigneti, frutteti, soleggiati declivi e una calda ospitalità. In particolare, il tranquillo segmento che parte dallo splendido centro storico di Bolzano per addentrarsi nella Bassa Atesina risalendo poi verso Appiano, è tutto da gustare, in un tripudio di colori, proprio nella stagione autunnale, nel periodo della vendemmia di vitigni “nobili”, come il Traminer o la Schiava.
Le osterie delle frasche - In questo percorso è d’obbligo una sosta nelle Buschenschänke (osterie delle frasche) protagoniste, a Bolzano e dintorni, del tempo del Törggelen – parola che deriva dal latino torquere (torchiare) – memoria di quando si pressavano le uve per la vinificazione. Oggi, in queste osterie, accanto al vino si possono incontrare i sapori più tipici della cultura gastronomica contadina del luogo: salamini affumicati (kaminwurzen), speck, canederli (knödel), zuppa di orzo, ravioli agli spinaci (schlutzer), salsicce fatte in casa, formaggi, torte e altre prelibatezze.
Un pezzo di Mediterraneo fra le Alpi - Da Bolzano ad Appiano, il segmento (lungo circa 35 km), costeggiato il fiume Isarco, aggira, dopo Laives, il Mitterberg e raggiunge Il lago di Caldaro, il più grande specchio d’acqua naturale della provincia di Bolzano, abbracciato da vigneti e frutteti, in un dolce paesaggio mediterraneo dove prosperano pure cipressi, lauri e ulivi, dominato dai fiabeschi ruderi di Castelchiaro-Leuchtenburg. A Caldaro, nella più antica regione vinicola di lingua tedesca, imperdibile il Museo provinciale del Vino, che testimonia una cultura e una storia secolare. Infine prima, di seguire il corso dell’Adige in direzione di Merano, vale la pena di sostare a Castel Firmiano, sede del Messner Mountain Museum, fiore all'occhiello della serie di musei tematici creati da Reinhold Messner, incentrato sul rapporto e sul confronto uomo-montagna.
Per maggiori informazioni: www.ciclovia-altoadige.it