In Basilicata un antico rito carnascialesco che ha affascinato anche Carlo Levi, durante il suo confino politico
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Ci sono Carnevali davvero curiosi e quello di Aliano, in provincia di Matera, è uno dei più originali d’Italia: il borgo lucano si prepara a far rivivere il 3 e il 5 marzo, in occasione della Settimana Grassa un rito antico e suggestivo. Protagoniste sono le maschere cornute, in una rappresentazione che, tempo fa, impressionò anche Carlo Levi durante il suo confino politico in Basilicata. Un appuntamento speciale è in programma per sabato 2 marzo, quando la Lucania e la Sardegna fanno incontrare le maschere dei “Mamutzones” di Samugheo con quelle di Aliano.
Le maschere cornute sono opere uniche costruite da abili artigiani locali: vengono indossate insieme a colorati cappelli che hanno lo scopo di conferire loro un aspetto meno minaccioso. Le radici di questa particolari maschere affondano nella mitologia greca, in particolare al culto del dio Pan. In occasione della festa questi curiosi personaggi sfilano per le vie del paese accompagnate dalla musica di fisarmoniche, insieme alle donne in costume tradizionale e ai bambini vestiti da briganti. Carlo Levi, nella pagine del suo “Cristo si è fermato a Eboli” le descrive così: “Venivano a grandi salti e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine. Portavano in mano delle pelli di pecora secche arrotolate come bastoni, e le bandivano minacciosi, e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo”.
La tradizione del Carnevale di Aliano è nata probabilmente da un rito di esorcismo contro il male: le maschere somigliano ad una mandria in movimento, con un chiaro riferimento alla transumanza e un richiamo alla cultura agro-pastorale del luogo, e sono uniche nel loro genere. Accompagnano la festa musiche e canti popolari, quest’anno con il supporto del gruppo “Lucania Power - La Taranta infuocata”, e naturalmente tante cose buone da mangiare, tra cui i “frzzul, sauzizz e rafanata”: ovvero maccheroni corti formati attorcigliando la pasta attorno a un filo di giunco, salsicce di maiale e rafanata, un piatto cotto al forno a base di uova, formaggio pecorino e rafano, radice aromatica dal gusto piccante che in questa zona della Lucania cresce spontanea.
Fra gli altri appuntamenti in programma, segnaliamo la “Frase” di martedì 5 marzo, una commedia improvvisata in dialetto sul carnevale alianese, e la “Festa” di sabato 9 marzo, con le bande, le luci, i fuochi d’artificio e il grande concerto Acustica World per Aliano di Enzo Avitabile.
Il giorno successivo la Festa del “Petrosello” chiude l’edizione 2019 del Carnevale.
All’interno del borgo meritano una visita il Parco Letterario Carlo Levi, il Museo storico dedicato allo scrittore che qui visse tra il 1935 e il 1936 e il Museo civico della civiltà contadina. Aliano, è noto anche come il paese dei calanchi, grandi colline caratterizzate da profondi solchi che avvolgono il borgo in un paesaggio lunare; in questi luoghi di grande fascino è anche possibile ammirare il volo del capovaccaio, un avvoltoio sacro agli antichi egizi e oggi molto raro.
Per chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti, è da non perdere la visita alla città fantasma di Craco, nei dintorni di Aliano e naturalmente Matera, la città dei sassi Capitale Europea della Cultura 2019. Per informazioni: www.basilicataturistica.it.