Cori di voci bianche, strumenti antichi, concerti classici e folk, corni alpini: la colonna sonora delle Feste
di Nadia BaldiSe l’atmosfera del Natale infonde emozioni così forti da catapultarci nella magia infantile fatta di gioia spontanea, molto è dovuto alle melodie che accompagnano tutto l’Avvento. In Alto Adige fino alla fine di dicembre il nostro viaggiatore può ascoltare musica un po’ ovunque, per strada, dai balconi, nei teatri, nei parchi, come entrando nelle pagine di un libro di favole sonore.
A Bolzano l’ “Avvento alpino” risuona in piazza Walther ogni week end: i corni e gli ottoni eseguono note della tradizione, le bande cittadine propongono ai visitatori le tipiche melodie dell’Avvento, i cori di voci bianche ricordano i canti degli angioletti, gruppi di danzatori folcloristici colorano la piazza del centro storico. L’appuntamento è il sabato pomeriggio dalle 14 alle 18, la domenica mattina alle 11 e la domenica pomeriggio dalle 14 alle 18. Le note di gruppi di fiati si diffondono anche dal balcone di palazzo Mercantile, avvolgendo l’antica via dei Portici durante il pomeriggio del sabato. Sempre nei fine settimana la musica sarà protagonista nel parco di Natale davanti alla Stazione e nelle due “corti”, allestite in due suggestive location del centro storico bolzanino. La Corte delle Stelle, nel cortile di palazzo Mercantile, aperta venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19, fino al 23 dicembre, fa da sfondo ogni sabato e domenica dalle 15 alle 17 alle esibizioni di gruppi musicali, cori cittadini e cori di diverse scuole altoatesine. Nel frattempo qui si tengono laboratori gratuiti sugli origami. Le note della fisarmonica e degli ottoni e il timbro insolito, ma straordinario, degli antichi strumenti avvolgono la Corte delle Campane ogni sabato e domenica dalle 15 alle 17 fino al 30 dicembre (info su www.bolzano-bozen.it).
Proprio sopra a Bolzano, a Soprabolzano sul Renon, laddove regna il mistero della montagna, innevata, silenziosa, fra boschetti e binari di una ferrovia fiabesca, in prossimità di paesini addobbati sapientemente, si eseguono concerti di ogni genere nei week end: sabato 15 alle 16,30 concerto dei suonatori di Longomoso; il 16 dicembre alle 15 il concerto del coro Flat Caps; il 22 dicembre il concerto del coro Elliot’s Ladies; il 23 concerto del gruppo S‘Gaudiblech; il 29 concerto di suonatori di corno alpino; il 30 concerto del gruppo We and the Fuxxxen. Il paesino di Soprabolzano, dove si trova la partenza del Trenatale, si raggiunge con la moderna funivia del Renon in dodici minuti da Bolzano lungo un tragitto di 4,6 km con dislivello di 950 m, panoramico. Saliti sul trenino d’epoca, poi, i mercatini da Soprabolzano a Collalbo si fanno nostalgici e armoniosi, leggendari, come a dire che è musica per le nostre orecchie anche soltanto il distacco dal rumore delle grandi città e dei grandi mercatini natalizi (www.trenatale.it).
Salendo verso nord, a Bressanone il nostro viaggiatore non può mancare ad un concerto eccezionale, il concerto di S. Stefano con i Symphonic Winds & Pei-Ching Wu: l’orchestra di fiati Symphonic Winds si presenterà con Pei-Ching Wu, un’artista di Taiwan, percussionista e solista alla marimba, riconosciuta come una delle migliori artiste della sua generazione, virtuosista dalla tecnica mozzafiato.
A Merano al Pavillon des Fleurs del Kurhaus il 22 dicembre alle 20 un concerto di beneficienza per sola arpa con Heidi Pixner; musica eterea che tocca gli animi.
E’ a Vipiteno invece il grande concerto di musica leggera con le più belle e note canzoni natalizie in occasione del 15esimo anniversario della Joe Smith Band, il 15 dicembre alle 20,30 al Teatro Comunale. Un mix di canzoni internazionali pop, rock, blues, e canti di Natale tradizionali ma dall’interpretazione fuori dagli schemi.
Sempre a Vipiteno l’anno si chiude in bellezza con l’operetta “Orfeo all’inferno” di Jacques Offenbach, una delle prime operette, un capolavoro classico del teatro musicale celebre per la straripante invenzione comica, lirica, musicale che va in scena il 29 dicembre alle 20,30 al Teatro Comunale, con la regia di Alessandro Brachetti. Farà subito allegria star seduti ad assistere all’Orfeo all’Inferno, perché, pur avendo alle spalle 160 anni di vita, rappresenta il modello di parodia trasgressiva con cui Offenbach (padre dell’operetta europea) rappresentava la società e il potere. Il nostro viaggiatore si troverà a battere le mani nel galop infernale (il celebre can-can) per salutare l’imminente fine dell’anno con ritmata gioia di vivere.