Tradizioni e natura

Alto Adige: vacanza medievale fra cavalieri e tornei

La meraviglia dell’Alpe di Siusi per la Cavalcata Oswald von Wolkenstein

di Nadia Baldi
05 Giu 2017 - 15:51

E’ un viaggio nel tempo verso il Medioevo, un’immersione nella leggenda cavalleresca, un’avventura da batticuore: è la Cavalcata Oswald von Wolkenstein, sull’Alpe di Siusi, luogo da sogno in provincia di Bolzano. Dal 9 all’11 giugno 36 squadre di cavalieri si sfidano in quattro tornei medievali per conquistare l’ambito stendardo del menestrello Oswald (www.ovwritt.com), noto cantore, bardo e artista medievale.

L’occasione è perfetta per godersi un po’ dell’incanto del paesaggio dolomitico, che in questa stagione offre il meglio di sé: per questo gli organizzatori, per cominciare bene il week end hanno pensato di far vivere l’atmosfera e far conoscere la storia di questi luoghi, presso cui si svolge la manifestazione, attraverso un’escursione guidata sulle tracce dell’antico torneo dedicato al cantastorie. Venerdì 9 giugno alle 9 si parte dal Monte Calvario, che apre la vista sul paese di Castelrotto, e si cammina fino a Castel Presule, passando dalle tappe dei tornei e con la possibilità di assistere agli allenamenti. Essendo un percorso molto lungo, il nostro viaggiatore farà una parte dell’itinerario in autobus, ma durante la passeggiata avrà tutte le opportunità per godere delle meraviglie del posto.

Nei momenti liberi, per scoprire da vicino i motivi che ispirarono le storie del menestrello e le meraviglie per cui le Dolomiti sono entrate a far parte del Patrimonio dell’Unesco, si può sfruttare l’immenso spazio per correre (o camminare) nel Running Park Alpe di Siusi, 20 tracciati circolari (totale 180 chilometri), segnalati con distanze e difficoltà differenti, circondati dalle cime da favola che nessuna pista di atletica al mondo ha a disposizione.

Al calar della sera durante tutti e tre i giorni febbrili la festa medievale anima i paesi di Castelrotto, Siusi, Fiè ed i dintorni, ma il culmine della tenzone si raggiunge domenica 11 giugno, quando i cavalieri si sfidano prima a Castelrotto nel passaggio degli anelli (bisogna far passare l’asta tra tre anelli appesi a diversi intervalli); poi si spostano a Siusi allo Sciliar per la prova del Labirinto: i cavalieri devono impugnare insieme l’asta e dimostrare di sapersi districare in un percorso labirintico nella fortezza; c’è poi il torneo del galoppo con ostacoli, che si svolge sulle rive del Laghetto di Fié: ogni sfidante deve prendere una biglia e depositarla su uno scivolo, per poi recuperarla al volo. Cavalcando a ritroso, inoltre, i cavalieri devono riuscire a superare un cancello. L’ultima prova è il passaggio tra le porte, un percorso al galoppo, cavalcando a zig zag tra pali nell’antico maniero di Castel Presule. Vince la squadra che ottiene il miglior tempo nel completare le quattro prove.

Per un pranzo di altissimo livello il consiglio va al ristorante stellato del Turm a Fiè, dove le portate servite, “genuine e speciali” per scelta dello chef, rimangono memorabili; i tavoli vengono apparecchiati nel giardino di rose che guarda lo Sciliar (www.hotelturm.it).

Sabato mattina è piacevole fare un salto a Fiè per il mercato contadino: vale la pena di far sosta ai banchi allestiti con tutti prodotti naturali, per lo più alimentari, dei dintorni.
Nell’attesa del giorno del torneo il viaggiatore può provare un giro in bici lungo uno dei 33 percorsi all’ombra dello Sciliar, del Catinaccio, del Sasso Lungo e del Sasso Piatto (http://mtb-dolomites.com), magari abbinando qualche sosta più legata al palato: il tour dei rifugi dell’Alpe di Siusi è un viaggio alla scoperta di baite e malghe che offrono ottime pietanze altoatesine (Gostner Schweige, tel. 347 8368154). Ma una delle esperienze più emozionanti sarà pernottare direttamente sull’Alpe all’indirizzo più raffinato e al tempo stesso “naturale” che è il Lodge (www.adler-lodge.com), in posizione unica, cosicché ci si possa affacciare dal proprio chalet al mattino presto per contemplare le distese verdi e le cime maestose delle Dolomiti quando ancora un velo di nuvole si appoggia delicatamente sui profili; perché il vero lusso, sobrio e discreto, di questo rifugio magico, consiste nel riuscire a far allontanare il viaggiatore dalla vita quotidiana, a farlo decelerare, per ricaricarlo ed appagarlo immergendolo in quel paradiso terrestre.

Un’altra attività da fare in attesa della cavalcata è un’escursione in quota con arrampicata: la Punta Santner ad esempio è un vero cult per il mondo degli alpinisti, ma sia lo Sciliar che il Catinaccio sono in grado di accontentare tutti i gusti e tutti i livelli, senza mai perdere di vista la sicurezza. Oppure dal rifugio Alpe di Tires parte la Ferrata Maximilian (che prende il nome dall’inventore Max Aichner) sulla quale si raggiunge la cima più alta dello Sciliar a 2.665 metri, superando i Denti di Terrarossa. Un percorso ambito dagli escursionisti. Gli avventurosi possono percorrere la Ferrata Laurenzi che collega l’Alpe di Tires fino al Lago Antermoia, e poi c’è l’emozionante Ferrata Passo Santner, che permette, a chi vuole, di fare tutto il giro del Catinaccio (informazioni su www.alpedisiusi.info).

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