Chiese, palazzi, raccolte d'arte, musei e necropoli con una cosa in comune: quasi sconosciuti e solitamente difficilmente accessibili al pubblico
Settanta luoghi, 27 città, 13 regioni, oltre 2.100 Volontari per il Patrimonio Culturale che hanno accolto oltre 9.500.000 visitatori: questi i numeri di Aperti per Voi, la straordinaria e meritoria iniziativa del Touring Club Italiano per favorire l'apertura continuativa di luoghi d'arte e di cultura solitamente chiusi al pubblico o fruibili con tempi e modalità limitate. Un gran numero di palazzi, musei, monumenti, aree archeologiche e chiese che vengono simbolicamente adottati dal TCI e animati da incontri, concerti, visite guidate e mostre.
A rendere ancora più interessante ed importante dal punto di vista civico e culturale Aperti per Voi, è il fatto che l’iniziativa realizzato resa possibile grazie alla disponibilità, all'entusiasmo e alla straordinaria passione dei suoi soci Touring Volontari per il Patrimonio Culturale, che mettono a disposizione parte del loro tempo libero. Dopo un percorso di formazione, i Volontari si occupano dell’accoglienza dei visitatori, svolgendo una preziosa attività informativa di orientamento. Aperti per Voi è presente a: Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Capua (Ce), Cesano Maderno (Mb), Como, Crema (Cr), Cremona, Genova, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Siena, Torino, Tresivio (So), Trieste. Per conoscere l’elenco completo dei luoghi e le modalità di visita, consultare www.touringclub.it. Eccone una selezione, significativa della varietà e della ricchezza storico artistica dei monumenti oggi visitabili.
Roma, Palazzo del Quirinale – Partiamo dal palazzo più famoso d’Italia, il Quirinale, i cui tesori architettonici ed artistici sono accessibili al pubblico grazie ai Volontari del TCI dal 2 giugno 2015. Sull'omonimo colle, il più alto di Roma, è la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica e uno dei simboli dello Stato italiano. Costruito dal 1583 quale residenza estiva del pontefice Gregorio XIII Boncompagni, è diventato nei secoli uno dei più importanti palazzi d'Italia, sia dal punto di vista politico che artistico. Soprattutto a partire dal pontificato di Paolo V Borghese (agli inizi del '600) divenne la residenza del pontefice nella sua qualità di "sovrano", aggiuntiva a quella del Vaticano che costituiva invece la sede del papa "vescovo". Residenza aggiuntiva e non alternativa, si sviluppò nei secoli, in ampiezza e bellezza, quale palazzo del tutto "secolare" ed ebbe sempre un ruolo di primissimo piano. Per visitarlo, è necessario prenotare almeno 5 giorni prima della visita sul sito della Presidenza della Repubblica.
Brindisi, Casa del Turista - Antica e complessa è la storia di Brindisi, le cui origini sembrano risalire al XVI sec. a.C. Oggi sede dell’Azienda di Promozione Turistica, la cosidetta Casa del Turista è custode di una stratigrafia che affonda le radici nel periodo di dominazione romana. Zona di necropoli con quaranta sepolcri, resti di muratura, un piano di calpestio, monete di bronzo; nella vicinissima via Santa Chiara è stato rinvenuto un complesso termale di età imperiale. Tra i contesti più importanti della città, si caratterizza per una doppia anima: le testimonianze religiose e la sua natura di darsena, come si evince anche da una relazione del 1496.
Mantova, Basilica Palatina di Santa Barbara - Inserita nel complesso di Palazzo Ducale di Mantova, fu costruita su progetto dell'architetto mantovano G.B. Bertani tra il 1562 e il 1572 per volere del duca Guglielmo Gonzaga. Divenne sede di grandi cerimonie liturgiche corredate da musiche sacre, volute dal duca stesso, che si avvalevano anche del prezioso organo di Graziadio Antegnati, tutt’ora funzionante. Il tempio è a unica navata preceduto da un vestibolo con tre cappelle per lato; il presbiterio è rialzato e sotto di esso si imposta una cripta. Tra i dipinti di notevole interesse le due grandi pale delle cappelle maggiori di Lorenzo Costa il Giovane e le ante d’organo dipinte da Fermo Ghisoni, allievo di Giulio Romano. Gli stalli intagliati del coro provengono dalla demolita chiesa di San Domenico. La basilica è anche pantheon degli ultimi duchi Gonzaga: Federico II, Francesco III, Guglielmo, Francesco IV, Carlo I di Nevers e Ferdinando Carlo di Nevers.
Mantova, Basilica di Sant’Andrea - Realizzata a partire dal 1472 su disegno di Leon Battista Alberti, è uno dei maggiori capolavori dell’architettura rinascimentale italiana. Fu eretta per volere del Marchese Ludovico Gonzaga nel 1470 . L’edificio si impone nel contesto ove sorgeva una precedente chiesa medievale, di cui si conservano solamente il bel campanile gotico (1413) e parte del chiostro nella vicina piazza Alberti. Nel corso di circa venti anni, Luca Fancelli eseguì la facciata (ispirata ai modelli classici dell’arco trionfale a tre fornici e caratterizzata da un imponente timpano che corona una grandiosa arcata) ed elaborò la navata. Solamente nel XVIII sec. i lavori furono completati con l’erezione della cupola (80 metri di altezza) progetto di Filippo Juvarra, e con la realizzazione dell’ornato interno (1792) ad opera di Giorgio Anselmi, Felice Campi e allievi.
Milano, Casa Museo Boschi Di Stefano - Visitabile dal 5 febbraio 2003, il raffinato appartamento dei coniugi Boschi-Di Stefano con le loro preziose collezioni si trova all’interno di un palazzo della fine degli anni Venti, progettato dall’architetto milanese Piero Portaluppi. L’edificio ospita oggi una selezione di circa trecento opere donate al Comune dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Vi si possono ammirare opere di Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, Piero Manzoni.
Milano, Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore - Del monastero, di fondazione antichissima, che è stato parzialmente demolito nella seconda metà dell’Ottocento e che ha subito distruzioni durante la seconda guerra mondiale, rimangono oggi la chiesa di S. Maurizio e il chiostro d’ingresso, parte integrante del civico Museo Archeologico. Straordinaria espressione della pittura rinascimentale lombarda è il ciclo di affreschi che riveste interamente le pareti dei due ambienti. Quelli del tramezzo tra le due aule sono di Bernardino Luini. L’aula delle monache è occupata al centro da un coro ligneo degli inizi del Cinquecento e, sulla parete di sinistra, da un grande e raro organo, commissionato nel 1554 a Gian Giacomo Antegnati.
Napoli, Chiesa dei Santi Severino e Sossio - “La più bella ecclesia che era in la dicta cita”: così Giulio Cesare Capaccio definisce la chiesa in un saggio del 1643. Fu fondata nel X sec dai Benedettini e solamente nel 1490 Francesco Mormando segnò le basi per quella che sarebbe stata la moderna chiesa che fu ultimata il secolo seguente da Giovanni Francesco di Palma. L’interno, con pianta a croce latina, è ad unica navata, ai lati della quale si impostano sette meravigliose cappelle. La cupola, disegno di Sigismondo Coccapani, con i suoi affreschi fiamminghi, fu eretta nel 1561. Elaboratissimo il coro ligneo in noce, concluso nel 1573, su cui si staglia un organo monumentale. Una vera meraviglia, nello spettacolare contesto napoletano, che con i sui 374 m² di affreschi (seconda metà del ‘600), gli intarsi lignei ricchissimi (‘500) e i preziosi pavimenti cosmateschi (vennero impiegati marmi di 14 provenienze diverse dalla Spagna alla Turchia), espressione del fasto e della ricchezza dei committenti religiosi e privati. Le opere d’arte che custodisce vanno dal XVI al XVIII secolo.
Padova, Museo di Storia della Medicina e della Salute - Si articola all’interno delle sale dell’ex Ospedale San Francesco Grande (costruzione innovativa ubicata in contesto urbano e destinata alla popolazione, ai pellegrini, ai viandanti e i mendicanti) ed è testimone dello sviluppo della medicina locale fra il 1400 e il m1500, faro di cultura e progresso scientifico in tutta Europa. Il visitatore sarà coinvolto dal punto di vista sensoriale e messo in relazione con gli oggetti esposti attraverso tecnologie di comunicazione sensoriale, simulazione e interazione cognitiva.
Pavia, Basilica di San Michele Maggiore - L’edificio, capolavoro di stile romanico pavese, è il risultato della ricostruzione, nella prima metà del secolo XII, di una preesistente basilica palatina del VII secolo. All’esterno l’imponente facciata in pietra arenaria, divisa in tre parti da fasci di lesene e con tre portali, è decorata da bassorilievi che, anche se parzialmente deteriorati, conservano l’originaria bellezza e ricchezza inventiva nella rappresentazione di figure umane accanto ad animali tratti dai bestiari medievali. All’interno, la luce proveniente dalle aperture della facciata crea effetti di grande suggestione. Numerosi sono gli affreschi, i dipinti e le sculture che adornano la chiesa, così come le decorazioni dei ricchi capitelli, tra le quali risaltano La morte del giusto e le storie dei progenitori e di Caino e Abele.
Reggio Calabria, Necropoli ellenistica del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria - Nel 1932 durante la costruzione del Museo (Museo Nazionale Centrale della Magna Grecia), tra via Vollaro e via Romeo (nell’odierna piazza Giuseppe De Nava), furono messe in luce un centinaio di tombe riconducibili alla necropoli settentrionale della città greca di Reghion. La necropoli è inquadrabile cronologicamente in età ellenistica - tra il IV e il II sec. a.C. - ma alcuni reperti hanno fatto ipotizzare l’uso funerario già in età classica. Tra le sepolture risulta di particolare interesse una tomba a camera di pianta rettangolare (m. 2,40 x 2,13), costruita in mattoni e con la volta a botte che al momento della scoperta risultava intonacata internamente; era destinata a due individui adulti che con il capo rivolto ad oriente erano posizionati su banchine laterali divise da un corridoio di circa 40 cm. Ai piedi, fungendo da corredo, erano deposti i consueti unguentari in terracotta.
Torino, Giardini Reali - I Giardini Reali di Torino sono un’area verde urbana unica per valore monumentale e ambientale. Si sviluppano a ridosso degli antichi bastioni, su una superficie di circa sette ettari e rappresentano il tessuto connettivo dei Musei Reali di Torino. L’intervento di restauro (che è ancora in fase di attuazione) ha interessato un’area di circa cinque ettari: il Giardino Ducale, il nucleo più antico a nord di Palazzo Reale; il Giardino delle Arti, situato a est e risultante dall’ampliamento della città voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675); il Boschetto, nel settore nord-est, di matrice ottocentesca. Nell’area del Giardino Ducale i lavori hanno messo in luce il progetto dei fratelli Roda, promosso da Umberto I nel 1886.
Informazioni: www.touringclub.it