Bel Paese in maschera

A voi la scelta: ecco come si festeggia il Carnevale in Italia

Lo Stivale si diverte: dalla Battaglia delle Arance di Ivrea in Piemonte allo Storico Carnevale di Sciacca in Sicilia

02 Feb 2024 - 06:00
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© Istockphoto  | Ivrea
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Il Carnevale significa in origine il rovesciamento delle gerarchie, una certa libertà di costumi, le grasse libagioni e il vino caratterizzavano questo periodo di “impazzimento” che precedeva la Quaresima. Alcuni studiosi fanno risalire il Carnevale addirittura alle feste dionisiache dell’antica Grecia o i Saturnali romani: comunque eventi liberatori e trasgressivi dell’ordine costituito.  

Il Carnevale oggi è un momento di allegria, una festa negli ultimi anni in grande ripresa: eccone alcuni, in giro per l’Italia.
 

A Ivrea l’antica Battaglia delle Arance

 Antico è anche il Carnevale di Ivrea, la cui origine risale al 1808. Tutto si svolge secondo un ben preciso cerimoniale, che si ripete anche quest’anno secondo la tradizione, che ha preso il via il 6 gennaio e che proseguirà fino al 13 febbraio. Il clou è l’attesissima e celebra Battaglia delle Arance, replicata 3 volte nelle 3 giornate del 11, 12 e 13 febbraio, avendo come scenario le principali strade e piazze del centro. La battaglia si rifà a un fatto realmente accaduto, ovvero la rivolta popolare contro il signore locale che fu innescata dal rifiuto di una vezzosa mugnaia a sottostare alla sua pretesa dello ius prime noctis. La giovane ragazza, simbolo di eroismo e libertà, è ancor oggi l’emblema della festa. A combattersi a suon di arance sono il popolo (gli aranceri a piedi, senza alcuna protezione) e le armate del tiranno (gli aranceri sui carri, protetti da caschi di cuoio). Alla Battaglia prendono parte oltre 4000 tiratori a piedi suddivisi in nove squadre e 52 carri trainati da cavalli (36 pariglie e 16 tiratori a quattro) per un totale di circa 5000 persone coinvolte. Le arance utilizzate sono circa 600 quintali. www.storicocarnevaleivrea.it

A Santhià Carnevale con Colossale Fagiuolata

 Storico e colossale, il carnevale di Santhià (dal 6 al 13 febbraio) riempie gli animi di bellezza, quella dei carri e delle maschere, ma riempie anche le pance di bontà con la sua famosa ed apprezzatissima fagiolata. Storico perché ci sono documenti che attestano che già nei primi anni del Trecento a Santhià esisteva un’associazione giovanile laica l’”Abadia” che si occupava di organizzare balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale. Colossale, poi, sono i numeri a dirlo: 2000 figuranti. Oltre 50 carri allegorici. 50 fuochisti, migliaia di maschere, ma soprattutto 150 caldaie di rame issate sui trespoli per la Colossale Fagiuolata. 20.000 razioni distribuite. E se la fagiolata è il momento clou dal punto di vista gastronomico, quello che invece maggiormente caratterizza il folklore dell'evento sono due personaggi: Stevulin dla Plisera e Majutin dal Pampardù. Una coppia di giovani contadini, dice la leggenda, che giunsero in città in viaggio di nozze e ricevettero dal signorotto locale le chiavi della città per governare e amministrare Santhià per tre giorni. Quest’anno è il carnevale della riscossa dopo gli anni bui del Codiv, con nuovi carri e ospiti importanti come Francesca Bergesio, Miss Italia, Chiara Squaglia, inviata di Striscia la Notizia, e Gaetano Triggiano, illusionista di fama internazionale. www.carnevalestoricosanthia.com

A Bagolino i gioielli di famiglia cuciti sui copricapi A Bagolino, antico borgo fra le montagne bresciane della Valle Sabbia, si festeggia da tempo immemorabile uno dei più suggestivi ed antichi Carnevali dell’arco alpino. Il Carnevale Bagosso prende il via domenica 11 febbraio e si conclude martedì 13. Seguendo un rituale rimasto immutato nei secoli, che risale al XVI sec, è un tripudio di musiche, balli, ritualità in cui è coinvolto l’intero paese. Tipici i costumi: neri ed eleganti per ballerini e i suonatori, che portano i testa scenografici copricapi di velluto rosso decorati con nastri dove sono cuciti i gioielli di famiglia. Antiche e semplici vesti della gente di montagna, con lunghe gonne e scialli tessuti a mano tramandati di generazione in generazione, per le altre maschere, che calzano zoccoli di legno: raffigurano la realtà contadina e si aggirano per le strade in modo goffo e bizzarro, canzonando chiunque incontrino sul cammino. Tutti hanno il volto è coperto da una maschera, perché (come era nell'originario spirito del Carnevale, momento di trasgressione, legato ai riti della rinascita della terra e della vita) non si devono riconoscere né i lineamenti, né il sesso delle persone. Le musiche (uniche nel loro genere fra quelle popolari del Nord Italia) sono di probabile origine tedesca o austriaca e sono suonate da gruppi composti da archi con l’aggiunta di chitarre. www.bagolinoinfo.it

A Fano il Carnevale più dolce E’ sicuramente il Carnevale più dolce d’Italia e, dato che risale addirittura al 1347, si contende con quello di Venezia (nominato per la prima volta in un documento del 1094)il primato di essere il più antico. A renderlo dolcemente unico è il Getto dei Dolciumi, lo storico lancio di dolciumi dai carri allegorici di prima categoria, alti fino 18 metri, sul pubblico nelle tre domeniche di sfilate (la prima si è tenuta il 28 gennaio, le prossime sono in programma il 4 e l’11 febbraio). Una tempesta di dolcezza (quasi 200 quintali) di caramelle, cioccolatini e tanto altro, pronta a diventare un goloso bottino per la “marea” di persone che riempiranno il corso mascherato allestito a pochi passi dalle mura romane (circa 50.000 persone nelle tre domeniche). Le grandi sfilate sono accompagnate da carri di seconda categoria e varie mascherate che contribuiscono a rendere ancora più colorato l’evento. Tema del Carnevale è “In viaggio col Vulón: Fuori dalle righe…e dagli spazi!” e madrina è Beatrice Venezi, famosa direttrice d'orchestra e pianista. In programma per tutto il periodo carnevalesco giornate dense di eventi, fra cui il Carnevale dei bambini e i “grassi” martedì e giovedì. Il carnevale si chiude la sera del Martedì grasso con il rogo del “vulon”, un pupo che rappresenta la caricatura del personaggio più in vista della città.  Tra le caratteristiche imprescindibili della manifestazione c’è anche la Musica Arabita (dal dialetto fanese “Arrabbiata”), stravagante street band che, dal 1923, accompagna le sfilate suonando gli strumenti più bizzarri e strampalati (i batanaj) come campanacci, caffettiere, pentoloni, ombrelli, tenaglie e quant’altro da un carro tutto suo. www.carnevaledifano.com

A Cento il Carnevale gemellato con quello di Rio Dedicato alle arti, ai mestieri, alle tradizioni della città, il Carnevale d’Europa di Cento è l’unico al mondo ad essere gemellato con il Carnevale di Rio de Janeiro, il più famoso di tutti i Carnevali. Le sue origini risalgono al 1615 e si festeggia con grandiose sfilate tutte le domeniche di febbraio e con una miriade di eventi che anima l’intero mese. Cuore della festa Corso Guercino, nel centro storico di questo bel borgo medievale in Emilia Romagna. A contendersi il titolo di miglior carro 2024 sono gli stupefacenti Giganti di cartapesta, simbolo stesso di questo Carnevale, che sfilano appunto la domenica a partire dalle 14.00, fra balli sfrenati dei figuranti delle Cinque Associazioni carnevalesche in gara: Toponi (campioni in carica), Fantasti100, I Ragazzi del Guercino, Risveglio e Mazalora. Piazza Guercino ospita il mastodontico palco principale, dove si alterneranno tantissimi spettacoli e super ospiti. Novità di quest’anno, piazzale della Rocca di Cento ospita un secondo palcoscenico.Il pubblico viene travolto da puro divertimento, ma soprattutto dal colore e dall’incessante ritmo di samba del fantastico Gruppo Brasiliano che vivacizza il corso mascherato e i due palchi. Il Carnevale si chiude con la proclamazione del carro vincitore e, dopo la sfilata, con la consueta lettura nel piazzale della Rocca del Testamento e Rogo di Tasi ( la maschera tradizionale di Cento) e un coinvolgente spettacolo piromusicale. www.carnevalecento.com

A Putignano il Carnevale più lungo d’Europa

 Carnevale da record è quello di Putignano, in Puglia: è infatti il più lungo d’Europa, dato che parte il 26 dicembre e finisce alla vigilia della Quaresima, oltre ad essere uno dei più antichi del mondo. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, ma la manifestazione assume la sua attuale configurazione a partire dal 26 dicembre 1394, giorno della traslazione delle reliquie di Santo Stefano nella Città di Putignano. Prende allora il via l’antica Festa delle Propaggini, inizio del Carnevale. Giunto all’edizione 630, ha come tema “Carnevale da Capogiro”. Ricchissimo il programma di eventi e nomi eccellenti del panorama artistico Italiano che lo animano, come Alan Sorrenti, Jo Squillo e Double Dee (Danny Losito) protagonisti del Revival Party del 4 febbraio. Gli eventi di punta sono le 4 sfilate di maestosi carri allegorici in cartapesta dei Giganti di Carta, delle maschere di carattere e dei gruppi mascherati del 4, 11, 13 e 17 febbraio, con intrattenimento finale in musica. Grande attrattiva è l’Illuminante Macchina del Tempo, opera imponente realizzata interamente in luminarie artistiche, che dà il benvenuto ai partecipanti. In primo piano anche la pietanza tipica della tradizione culinaria locale, la farinella, da cui ha origine il nome della maschera. A questo sfarinato di ceci e orzo tostati è dedicata Piazza Farinella, luogo in cui poter degustare piatti con vari abbinamenti e assistere a show cooking. La festa del carnevale si chiude per tradizione la sera del Martedì Grasso con la Campana dei Maccheroni, un’allegra abbuffata in piazza prima dei 365 rintocchi delle campane cittadine che segnano l’inizio del periodo di austerità della Quaresima e quindi la fine dei bagordi del Carnevale. www.carnevalediputignano.it

Lo Storico Carnevale di Sciacca, il più antico della Sicilia In programma il 13, 16, 17 e 18 febbraio, è il più antico della Sicilia e fra i più importanti e coinvolgenti Carnevali storici d’Italia. Origine contadina, nato all’inizio del XVII secolo, si è sviluppato con le mascherate, i copioni, i carretti e poi le “carruzzate” trainate inizialmente da animali, con un gruppo di artisti popolari a intrattenere il pubblico, fino a diventare - ai giorni nostri - una meravigliosa macchina del divertimento per tutte le età. La sua mascotte e maschera ufficiale è Peppe Nappa, a cui il Sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città dall’inizio del periodo carnevalesco fino all’ultima sera di Carnevale, quando il carro che lo rappresenta viene bruciato sancendo la conclusione dei festeggiamenti. Clou della festa sono le 4 sfilate di imponenti carri allegorici realizzati da abili artigiani locali, che si caratterizzano per la manifattura eccellente sia della modellazione in cartapesta sia delle decorazioni in ceramica di cui c’è in loco un’importante tradizione artigianale, per i movimenti interamente meccanici e realistici, per l’illuminazione caratteristica e di grande effetto. Ogni carro allegorico è accompagnato da un gruppo mascherato con costumi a tema. Particolarità dei gruppi sono l’estrema attenzione nei dettagli dei costumi e delle maschere e le coreografie molto curate. Ogni gruppo mascherato è formato da oltre 100 partecipanti di tutte le età che nei mesi precedenti il Carnevale si ritrovano per provare le coreografie. A fare da contorno, trascinanti musiche inedite, copioni satirici ed un ricco programma di eventi culturali, attività collaterali, un village dello street food, un’area per i bambini, un luna park e due palchi per le esibizioni. La rivalità tra le Associazioni dei Carristi è l’anima del Carnevale: tutte le maestranze fanno a gara per realizzare per poter vincere il Trofeo del Carnevale e vedere scritto il nome del proprio sodalizio sull’Albo d’oro del Carnevale. www.carnevalesciacca.it

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