© Istockphoto | Ivrea
© Istockphoto | Ivrea
Lo Stivale si diverte: dalla Battaglia delle Arance di Ivrea in Piemonte allo Storico Carnevale di Sciacca in Sicilia
© Istockphoto | Ivrea
© Istockphoto | Ivrea
Il Carnevale significa in origine il rovesciamento delle gerarchie, una certa libertà di costumi, le grasse libagioni e il vino caratterizzavano questo periodo di “impazzimento” che precedeva la Quaresima. Alcuni studiosi fanno risalire il Carnevale addirittura alle feste dionisiache dell’antica Grecia o i Saturnali romani: comunque eventi liberatori e trasgressivi dell’ordine costituito.
Il Carnevale oggi è un momento di allegria, una festa negli ultimi anni in grande ripresa: eccone alcuni, in giro per l’Italia.
Antico è anche il Carnevale di Ivrea, la cui origine risale al 1808. Tutto si svolge secondo un ben preciso cerimoniale, che si ripete anche quest’anno secondo la tradizione, che ha preso il via il 6 gennaio e che proseguirà fino al 13 febbraio. Il clou è l’attesissima e celebra Battaglia delle Arance, replicata 3 volte nelle 3 giornate del 11, 12 e 13 febbraio, avendo come scenario le principali strade e piazze del centro. La battaglia si rifà a un fatto realmente accaduto, ovvero la rivolta popolare contro il signore locale che fu innescata dal rifiuto di una vezzosa mugnaia a sottostare alla sua pretesa dello ius prime noctis. La giovane ragazza, simbolo di eroismo e libertà, è ancor oggi l’emblema della festa. A combattersi a suon di arance sono il popolo (gli aranceri a piedi, senza alcuna protezione) e le armate del tiranno (gli aranceri sui carri, protetti da caschi di cuoio). Alla Battaglia prendono parte oltre 4000 tiratori a piedi suddivisi in nove squadre e 52 carri trainati da cavalli (36 pariglie e 16 tiratori a quattro) per un totale di circa 5000 persone coinvolte. Le arance utilizzate sono circa 600 quintali. www.storicocarnevaleivrea.it
Storico e colossale, il carnevale di Santhià (dal 6 al 13 febbraio) riempie gli animi di bellezza, quella dei carri e delle maschere, ma riempie anche le pance di bontà con la sua famosa ed apprezzatissima fagiolata. Storico perché ci sono documenti che attestano che già nei primi anni del Trecento a Santhià esisteva un’associazione giovanile laica l’”Abadia” che si occupava di organizzare balli e festeggiamenti in occasione del Carnevale. Colossale, poi, sono i numeri a dirlo: 2000 figuranti. Oltre 50 carri allegorici. 50 fuochisti, migliaia di maschere, ma soprattutto 150 caldaie di rame issate sui trespoli per la Colossale Fagiuolata. 20.000 razioni distribuite. E se la fagiolata è il momento clou dal punto di vista gastronomico, quello che invece maggiormente caratterizza il folklore dell'evento sono due personaggi: Stevulin dla Plisera e Majutin dal Pampardù. Una coppia di giovani contadini, dice la leggenda, che giunsero in città in viaggio di nozze e ricevettero dal signorotto locale le chiavi della città per governare e amministrare Santhià per tre giorni. Quest’anno è il carnevale della riscossa dopo gli anni bui del Codiv, con nuovi carri e ospiti importanti come Francesca Bergesio, Miss Italia, Chiara Squaglia, inviata di Striscia la Notizia, e Gaetano Triggiano, illusionista di fama internazionale. www.carnevalestoricosanthia.com
Carnevale da record è quello di Putignano, in Puglia: è infatti il più lungo d’Europa, dato che parte il 26 dicembre e finisce alla vigilia della Quaresima, oltre ad essere uno dei più antichi del mondo. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, ma la manifestazione assume la sua attuale configurazione a partire dal 26 dicembre 1394, giorno della traslazione delle reliquie di Santo Stefano nella Città di Putignano. Prende allora il via l’antica Festa delle Propaggini, inizio del Carnevale. Giunto all’edizione 630, ha come tema “Carnevale da Capogiro”. Ricchissimo il programma di eventi e nomi eccellenti del panorama artistico Italiano che lo animano, come Alan Sorrenti, Jo Squillo e Double Dee (Danny Losito) protagonisti del Revival Party del 4 febbraio. Gli eventi di punta sono le 4 sfilate di maestosi carri allegorici in cartapesta dei Giganti di Carta, delle maschere di carattere e dei gruppi mascherati del 4, 11, 13 e 17 febbraio, con intrattenimento finale in musica. Grande attrattiva è l’Illuminante Macchina del Tempo, opera imponente realizzata interamente in luminarie artistiche, che dà il benvenuto ai partecipanti. In primo piano anche la pietanza tipica della tradizione culinaria locale, la farinella, da cui ha origine il nome della maschera. A questo sfarinato di ceci e orzo tostati è dedicata Piazza Farinella, luogo in cui poter degustare piatti con vari abbinamenti e assistere a show cooking. La festa del carnevale si chiude per tradizione la sera del Martedì Grasso con la Campana dei Maccheroni, un’allegra abbuffata in piazza prima dei 365 rintocchi delle campane cittadine che segnano l’inizio del periodo di austerità della Quaresima e quindi la fine dei bagordi del Carnevale. www.carnevalediputignano.it