Bel Paese

Epifania, fra Befane, falò, rievocazioni storiche

Dalle grandi città ai borghi più sperduti, Italia in festa per le amatissime tradizioni epifaniche

04 Gen 2024 - 06:00
1 di 9
© Ente del Turismo  | Pignarul in Friuli Venezia Giulia. Ph Fabrice Gallina
© Ente del Turismo  | Pignarul in Friuli Venezia Giulia. Ph Fabrice Gallina
© Ente del Turismo  | Pignarul in Friuli Venezia Giulia. Ph Fabrice Gallina

© Ente del Turismo | Pignarul in Friuli Venezia Giulia. Ph Fabrice Gallina

© Ente del Turismo | Pignarul in Friuli Venezia Giulia. Ph Fabrice Gallina

“L’Epifania tutte le feste porta via” vuole il detto popolare. 

È il prossimo weekend l’ultimo di queste festività natalizie, e l’Italia - da nord a sud - vibra di centinaia di feste, rievocazioni, riti epifanici, eventi grandi e piccoli che animano ogni luogo, dalle città ai borghi più sperduti. Superstar è la Befana, che in Italia gode di un successo che non ha eguali in altri paesi del mondo. Ma non c’è solo lei… Ecco una carrellata di popolari e partecipatissimi eventi tradizionali.

Falò epifanici e rievocazioni storiche in Friuli Venezia Giulia

 In Friuli Venezia Giulia l'Epifania si festeggia ancor oggi con antichissime tradizioni, molto sentite e partecipate. Fra le più coinvolgenti e arcaiche, ci sono i pignarûi che - dai monti al mare - accendono la notte del 6 gennaio con centinaia di fuochi di altissimi falò, dall’andamento del cui fumo si traggono auspici per il nuovo anno: se va a oriente sarà propizio, se va a occidente sarà sfavorevole.  In quello che è oggi il periodo epifanico, si celebrava un tempo l’inizio dell’anno solare, la rinascita della vita e della natura dopo la morte apparente dell’inverno. Una rinascita che i Celti propiziavano con una serie di rituali, fra cui, appunto, l’accensione di falò (di cui i pignarûi sono retaggio) per tener lontano gli influssi malefici e invocare la benevolenza del dio Baleno. Il pignarûl grant vicino ai ruderi del castello di Coia di Tarcento è il più famoso dei pignarûi e la predizione del Vecchio Venerando, che lo accende e predice il destino dell’anno che sta iniziando, la più attesa. Il giorno dell’Epifania, poi, due scenografiche rievocazioni storiche - la Messa dello Spadone a Cividale e la Messa del Tallero a Gemona - fanno fare un tuffo nel passato. La Messa dello Spadone rievoca l'investitura che il Patriarca Marquardo von Randek ricevette dalle mani dell'Imperatore: al termine, sfila per Cividale un’imponente e vivacissima parata di armigeri, nobili, popolani, abbigliati con ricercati abiti e corredi scenici, che fa rivivere il primo ingresso in città di Marquardo, avvenuto nel 1366. Durante la Messa del Tallero, invece, l’autorità civile offre a quella religiosa, in segno di omaggio, un tallero d’argento dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e, per tutta la giornata, Gemona si anima con spettacoli, musiche e danze. 

Festa Nazionale della Befana a Urbania Da 27 anni Urbania, nelle Marche, è considerata la Capitale italiana della Befana, dato che vi si trova l’abitazione dove vive tutto l’anno, una vera casa fornita di tutti i confort e degli strumenti che il suo mestiere molto particolare richiede, dove la vecchina aspetta i bambini per regalare loro sorrisi e buonumore. Per festeggiare l’illustre concittadina, torna anche quest’anno dal 4 al 6 gennaio la Festa Nazionale della Befana, che trasforma la città nel suo Regno. Il 4 gennaio il sindaco le consegna infatti le chiavi della città e da quel momento, per tre giorni, è lei a capo di Urbania. Oltre a visitare la Casa della Befana in città ci sono altre attrazioni a tema, come l'Ufficio Postale dove gli elfi smistano le tantissime letterine destinate a lei, o il Bosco magico dove giocano elfi e folletti, il Laboratorio della Befana dove si costruiscono i regali che poi distribuisce. L'evento più atteso è però, tutti i pomeriggi, la discesa dalla Torre Civica della Befana, che si lancia nel vuoto da 23 metri, lanciando caramelle e dolciumi sulla folla. Una curiosità da record è la calza più lunga del mondo, che i bambini portano in corteo per il corso principale: ogni anno la befana lavora ai ferri per allungarla sempre di più. Attualmente supera i 50 metri. Se la si tocca, dicono, porta fortuna. Completano l'evento animazione, laboratori, una fiera di merci e cibi del mondo, artisti di strada e l'immancabile consegna di doni da parte della Befana nella notte del 5 gennaio a tutti gli ospiti delle strutture ricettive e delle aree camper della città. 

Raduno Aerostatico Internazionale dell'Epifania Volano, ma non su una scopa, anche le leggiadre mongolfiere dello spettacolare e partecipatissimo Raduno Aerostatico Internazionale dell'Epifania, che torna dal 5 al 7 gennaio torna a Mondovì, in provincia di Cuneo. Fra i più partecipati d’Europa, è uno degli appuntamenti epifanici più attesi della penisola, dato che si tiene da oltre 30 anni. Sopra la città volteggiano decine di coloratissime mongolfiere dalle fogge più strane e inconsuete, provenienti da tutto il continente, mentre tutta la città si anima con spettacoli e mostre. I palloni aerostatici si alzeranno in volo da corso Inghilterra. Uno spettacolo coinvolgente per grandi e piccoli. Il programma prevede due decolli al giorno, uno alle ore 8.30 e uno alle 14 (in base alle condizioni meteo stabilite nei briefing tecnici pre-volo) e sabato 6 gennaio alle ore 18.30 lo show “Night Glow”. Durante il week-end, inoltre, ci saranno voli riservati ai bambini sulla mongolfiera vincolata e molte altre attrazioni. Nei giorni del Raduno, Mondovì è animata da molti eventi, fra cui il 6 e 7 gennaio il mercatino del Re Mercante, lo street food, spettacoli, cultura, giochi e musica. A buon titolo, la città è considerata la Capitale italiana del volo in mongolfiera, dato che nel 1979 vi fu immatricolato il primo pallone italiano e nel 1980 i monregalesi Giovanni Aimo e Paolo Contegiacomo effettuano il primo volo su una mongolfiera completamente italiana.

La Nott de Bisò a Faenza A Faenza, in provincia di Ravenna, la Vigilia dell’Epifania si festeggia la Nott de Bisò, popolarissima festa che conclude il popolarissimo Palio del Niballo. Il grande fantoccio raffigurante Annibale - guerriero saraceno che simboleggia le avversità - viene bruciato in piazza del Popolo in un grandissimo falò allo scoccare della mezzanotte del 5 gennaio, in un rito scaramantico e beneaugurale per il nuovo anno. Nell’attesa del falò, la gente usa sorseggiare nelle tradizionali ciotole di ceramica faentine (gotti) del vin brulé (bisò). Diversi ogni anno, i gotti sono decorati con i simboli dei cinque rioni che gareggiano nel palio e con quello della città e sono un bel ricordo da portare con sé di questa magnifica notte. La festa inizia già in tarda mattinata con l’apertura di stand gastronomici gestiti dai cinque Rioni cittadini, dove si gustano cibi tipici romagnoli e altre prelibatezze. A fare da contorno, musica, balli e tanta allegria. Come da tradizione pochi minuti prima del rogo del Niballo, vengono lanciati palloncini con i colori dei cinque rioni con all’interno i biglietti omaggio per le giostre del Palio del Niballo.

La Cavalcata dei Re Magi a Firenze A Firenze il 6 gennaio si tiene la tradizionale Cavalcata dei Re Magi, una lunga sfilata con decine di figuranti in bellissimi costumi d’epoca che evoca l’arrivo dei Re Magi a Betlemme, per rendere omaggio al Messia appena nato. Il corteo prende il via alle 14.15 da Palazzo Pitti, attraversa Ponte Vecchio, arriva a Piazza della Signoria per finire in Piazza del Duomo, dove viene allestito un piccolo presepe vivente con Gesù Bambino, Maria, Giuseppe ed una mangiatoia con il bue e l’asinello. Dietro ai 3 saggi che portano a Gesù Bambino i loro doni - oro, incenso e mirra – sfilano oltre 500 persone provenienti da tutta Italia, che impersonificano signori con le loro dame, cavalieri, contadini, soldati, personaggi religiosi, mentre la Compagnia dei tamburini e degli sbandieratori degli Uffizi incanta il pubblico con giochi e spettacoli con le bandiere. La Cavalcata risale al Quattrocento, quando si ripeteva ogni 3 o 5 anni. Vi prendevano parte anche i membri maschili della famiglia De’ Medici. Proprio per questa ragione, sembra che la celebrazione sia stata sospesa nel 1494, quando i Medici furono cacciati da Firenze. Fu poi riportata in vita nel 1997 durante i festeggiamenti per il settimo centenario della cattedrale cittadina.

La Befana a Piazza Navona a Roma Come vuole la tradizione, a Roma la Befana si festeggia nella suggestiva cornice di Piazza Navona, che dal 1 dicembre si è riempita di luci e suoni, addobbi natalizi, presepi, dolci e giochi per bambini, spettacoli di strada, il magico teatro dei burattini e l'antica giostra dei cavalli, oltre alle immancabili bancarelle di dolci, regali, oggetti d’artigianato, giocattoli, prodotti agroalimentari tradizionali e molto altro. L’Epifania a Piazza Navona è una tradizione che risale a circa 200 anni fa e da quel momento romani e turisti provenienti da tutte le parti del mondo accorrono numerosi per vivere un’esperienza indimenticabile, oggi attorno al grandioso albero al centro della piazza e con la Befana in persona a fare da compagnia ai passanti. I bambini vi trovano, oltre ai comuni giochi, anche quelli di una volta come il tiro alla fune o la corsa con i sacchi.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri