In Puglia rivive un antico rito per la festa dei SS. Pietro e Paolo
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Un tempo Galatina, centro pugliese in provincia di Lecce, accoglieva le donne tarantolate, morse cioè dal ragno velenoso, per una cura che esorcizzava la malattia al ritmo frenetico della pizzica, la cui musica vorticosa aveva il potere di far loro riconquistare la perduta salute. Ai giorni nostri, la città in occasione della festa patronale in onore dei SS. Pietro e Paolo dal 28 al 30 giugno torna a proporre questa antica tradizione, naturalmente a suon di musica.
Il tarantismo, antico rituale terapeutico un tempo diffuso in tutta la Puglia e nell'area del Mediterraneo, deve il suo nome a un ragno, il cui morso era ritenuto velenoso, molto diffuso nelle campagne specie nella calura estiva: particolarmente esposte al suo morso erano soprattutto le contadine impegnate nei lavori dei campi. Le vittime cadevano in uno stato di estrema agitazione e di delirio, alternato a momenti di torpore e abbattimento. Visto che non esisteva un antidoto efficace al veleno, l'unica terapia era un rito musicale, con un ballo terapeutico scandito dal ritmo frenetico della pizzica e del tamburello, in una danza che poteva protrarsi anche per più giorni consecutivi. Il morso del ragno e il veleno avevano una valenza fortemente simbolica, espressione di una profonda crisi individuale ed esplosione di conflitti psichici che trovavano espressione in uno scenario cerimoniale e musicale, tra musica, danza e colori.
Galatina è considerata culla del tarantismo. In passato, la città era considerata “feudo sacro” sotto la protezione di San Paolo. Il santo, secondo una leggenda locale, aveva reso immune questa terra e i suoi abitanti dal morso degli animali velenosi, come ringraziamento per l'ospitalità ricevuta durante il suo viaggio di evangelizzazione verso Roma. Per ottenere la guarigione, le tarantate dovevano recarsi in pellegrinaggio a Galatina, presso la Cappella di San Paolo, e bere l'acqua del pozzo della cappella, ritenuta miracolosa. Oggi il tarantismo è considerato un bene immateriale da preservare e far conoscere attraverso fonti storiche, studi, filmati, foto e testimonianze: in particolare, il Club UNESCO di Galatina si propone di ricercare e custodire materiali documentari e bibliografici su questo antico fenomeno, per preservare dall'oblio un patrimonio di riti, credenze, leggende e tradizioni: E' così in programma, nei i tre giorni della festa patronale, un ricco calendario di eventi sull'antico rituale del tarantismo, per far rivivere uno dei riti più misteriosi e affascinanti della nostra cultura popolare. Oltre alla visita guidata alla Cappella di San Paolo, ci sono momento musicali e di danza, convegni e concerti.
Per informazioni, sito Internet www.comune.galatina.le.it/
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