Il piacere di saperlo

Genova: dal 26 ottobre riparte il Festival della Scienza

Mostre, laboratori, lectio magistralis e conferenze spettacolo dedicati al tema “Impronte”

26 Ott 2023 - 06:00
 © Ufficio stampa

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Il Festival della Scienza è ai blocchi di partenza: riparte giovedì 26 ottobre 2023 a Genova, confermandosi come uno dei più importanti eventi di diffusione della cultura scientifica al mondo. Fin dal primo giorno promette scintille: oltre a 26 mostre e a 65 laboratori, il programma della giornata inaugurale prevede una lectio magistralis a ingresso gratuito con Michelangelo Pistoletto e la conferenza spettacolo con Marco Paolini. Fino a domenica 5 novembre, 35 luoghi di Genova ospitano un ricco programma di appuntamenti che conta 97 conferenze, 86 laboratori, 26 mostre, 3 spettacoli, 27 eventi speciali. In 11 giorni, la manifestazione coinvolge 300 scienziati e personalità illustri italiani e stranieri, e quasi 350 tra enti, associazioni, aziende e editori. Il tema dell’edizione 2023 è “Impronte”. 

Il primo giorno della manifestazione vede mostre e laboratori aperti già dal primo mattino: l’inaugurazione ufficiale, alla presenza del presidente Marco Pallavicini, del presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro, della direttrice Fulvia Mangili, delle istituzioni cittadine e di tutte le realtà che compongono la manifestazione, è in programma alle 16.30 nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale. La prima giornata del Festival è dedicata non agli scienziati, ma agli artisti che credono convintamente nel rapporto sinergico tra arte e scienza e nella necessità di costruire insieme un futuro migliore per l’umanità. 

Il primo grande ospite è, alle ore 18 alla Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, l’artista Michelangelo Pistoletto che onora il Festival con la lectio magistralis “La formula della creazione”, in cui parla del rapporto tra arte e scienza. L’incontro è a ingresso gratuito, ma è consigliata la prenotazione. A seguire, alle ore 21, sempre alla Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, tocca all’attore e regista Marco Paolini, protagonista della conferenza spettacolo “Cantiere Fabbrica del Mondo”, una riflessione appassionata su temi come l'energia, la crisi ambientale, il saccheggio delle risorse naturali e il cambiamento climatico. 

Nei successivi dieci giorni sono invece gli scienziati ad essere protagonisti dei palchi del Festival: tra loro spiccano alcuni grandi nomi internazionali del mondo della cosmologia e astrofisica: da Brian Cox, fisico e noto divulgatore scientifico della BBC, al cosmologo Thomas Hertog, uno dei più stretti collaboratori di Stephen Hawking, ma anche le astrofisiche Betti Hartmann e Aneta Wojnar, protagoniste di una riflessione sul divario di genere e sulla relazione odierna tra le discipline Stem e le donne. 

Il tema conduttore è "Impronte": non può quindi mancare uno spazio dedicato alle scienze archeologiche, che studiano le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente. Intervengono al Festival Marcella Frangipane, archeologa esperta dell'area anatolica, luogo in cui è nato il concetto di società, ed Elisabetta Boaretto, scienziata italo/israeliana che illustra come gli alberi aiutino a capire il rapporto dell’uomo con l’ambiente e il modo in cui l’ambiente ha influenzato la civiltà umana.

Tutti gli scienziati del mondo ambiscono a catturare l’impronta del cervello e le nuove tecnologie aiutano a farlo: ad approfondire questo tema Michela Matteoli, neuroscienziata e coordinatrice del Neuro Center dell’ospedale universitario milanese Humanitas, che al Festival parla della plasticità cerebrale, ossia della proprietà del cervello di modificare se stesso adattandosi al mondo e autoriparandosi. I neuroscienziati Robert Stickgold e Antonio Zadra propongono una teoria innovativa che riconosce il sogno come uno strumento per cogliere il significato di informazioni latenti nella memoria.

Ci parlano di impronta ecologica, ovvero la misura del consumo da parte degli esseri umani delle risorse naturali che produce la Terra, Paolo Vineis, Enrico Giovannini e Luca Savarino che, insieme a Luca Carra, dibattono sulle strategie scientifiche, sociali e politiche più utili per affrontare le sfide del riscaldamento globale e della riduzione della biodiversità, mentre Giorgio Vacchiano ed Elisa Palazzi approfondiscono il rapporto sinergico tra salute delle foreste e cambiamenti climatici.

Infine, la robotica e l’Intelligenza Artificiale, basati su algoritmi che richiedono calcolatori sempre più performanti. Anche se dovremo ancora attendere per vedere il computer quantistico di cui parlano Ilaria Siloi, fisica computazionale, e Sabrina Maniscalco, vicedirettore del centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche di Helsinki, con Leonardo Quattrucci, consigliere del Centro europeo per la strategia politica della Commissione europea, sono già reali molte prospettive e insieme numerose criticità di cui discutono Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazione di Fisica Nucleare, e Michela Milano, esperta di Intelligenza Artificiale.

Il programma completo del Festival è disponibile sul sito www.festivalscienza.it, da cui è possibile anche scaricare il pdf del catalogo. L’acquisto dei biglietti si può effettuare sul sito del Festival (senza necessità di ritiro in biglietteria) e all’Infopoint allestito nel cortile interno di Palazzo Ducale.  

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