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Giornate FAI d’autunno: ricordiamoci di salvare l’Italia

Il 15 e il 16 ottobre si ripete la più grande festa in piazza intitolata al patrimonio culturale dell’Italia

11 Ott 2022 - 06:00
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© Ufficio stampa  | Roma, Complesso di Santo Spirito in Sassia
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L’Italia ha un patrimonio storico, artistico e paesaggistico unico al mondo, che ha bisogno di essere tutelato. Dal 1975 il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS se ne prende cura grazie al contributo degli italiani, che sostengono la Fondazione iscrivendosi, visitando i Beni che tutela e gestisce in tutta Italia e partecipando alle grandi manifestazioni nazionali come le Giornate FAI.

E sabato 15 e domenica 16 ottobre il FAI ritorna nelle piazze italiane allo scopo di salvare le bellezze del nostro Paese.
La missione del FAI dal 1975 non è cambiata, ma nel frattempo è cambiata l’Italia, e anche il mondo. Il FAI è nato per salvare luoghi speciali da abbandono, degrado e incuria: oggi la tutela è “un patrimonio” condiviso da tanti, ma il patrimonio dell’Italia è talmente vasto, diffuso, profondo e variegato, da richiedere un impegno costante, e sempre maggiore.

700 appuntamenti - Le “Giornate FAI d’Autunno”, in programma sabato 15 e domenica 16 ottobre e giunte all’undicesima edizione, saranno il fulcro della campagna di ottobre a sostegno del FAI (elenco delle aperture e modalità di partecipazione consultabili sul sito www.giornatefai.it). Un evento eccezionale per conoscere la missione e l’attività del FAI, che vedrà migliaia di volontari della Fondazione, e in particolare i giovani del FAI, proporre al pubblico visite – a contributo libero – in oltre 700 luoghi speciali in 350 città, molti dei quali solitamente inaccessibili o semplicemente poco noti, per svelare ricchezza e varietà di un patrimonio che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato: il patrimonio culturale, infatti, non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”, e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

Una campagna fondi - E proprio in nome della tutela dell’ambiente, che oggi è una assoluta priorità per tutti, il FAI lancia a ottobre la campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, per invitare i cittadini a partecipare a questa missione con un piccolo gesto che è una grande azione per il Paese: l’iscrizione annuale al FAI, con la speciale quota di 29 euro anziché 39 dedicata fino al 16 ottobre ai nuovi iscritti. Il ricavato della raccolta fondi di quest’anno, infatti, sosterrà il progetto di transizione ecologica del FAI, volto a rendere i suoi Beni sempre più resilienti, resistenti agli effetti del cambiamento climatico, ed ecologicamente sostenibili, attraverso progetti per il risparmio energetico, la riduzione di consumi, risorse ed emissioni, la tutela e il recupero di paesaggi e biodiversità, e per l’educazione diffusa a una cultura dell’ambiente, della natura e della sostenibilità.

Da Milano a Palermo - Tra i tantissimi appuntamenti ricordiamo che a Milano sarà eccezionalmente Palazzo Diotti, sede della Prefettura, che ospita i capi di stato in visita nella città; a Venezia, nel sestiere di Castello, il Complesso di San Francesco della Vigna, con la facciata della chiesa, ricca di capolavori, realizzata da Andrea Palladio e – nelle visite di domenica – i chiostri e la straordinaria vigna, che da 600 anni si affaccia sulla Laguna nord; a Torino, il Campus Einaudi, progettato dall’archistar inglese Norman Foster e incluso dalla CNN fra i 10 edifici universitari più spettacolari del mondo, anche per l’inserimento nel paesaggio; a  La Spezia, il porto - mai aperto al pubblico perché sempre operativo – in un suggestivo percorso che coniugherà passato, presente e futuro, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando il porto spezzino divenne base di partenza degli scampati ai lager nazisti alla volta della Terrasanta; a  Bologna, Palazzo Vassé, con affreschi di fine Cinquecento e la “Galleria della Meridiana”, una lunga sala con un calendario solare seicentesco rappresentato sul pavimento e due fori sul soffitto che permettevano di seguire il movimento notturno degli astri; a Palermo, il complesso monumentale del Carmine, edificato a partire dal XIV secolo, dove sarà eccezionalmente possibile salire sul campanile, da cui la vista spazia sulla cupola in maiolica policroma della chiesa, realizzata nel Seicento e su tutto il centro della città.

Un patrimonio inestimabile - I Beni del FAI sono castelli, ville e palazzi, ma anche vallate alpine e baie marine, edifici rurali e industriali, parchi, orti e giardini, chiese e conventi, case e botteghe, per un totale di 72.000 mq di edifici storici, 500.000 mq di giardini e parchi, oltre 7.000.000 mq di paesaggio che sono patrimonio dell’Italia. Un impegno sempre crescente, quotidiano e minuzioso, che comporta per la Fondazione oneri per circa 6 milioni di euro all’anno in restauri e oltre 1 milione e duecento mila euro in manutenzioni ordinarie, ancor più necessarie, oggi, per adattarsi alla crisi ambientale e prevenire i danni dei suoi tangibili, sempre più gravi effetti su monumenti e paesaggi.

Per ulteriori informazioni: www.fondoambiente.it e www.giornatefai.it

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