Una leggenda storica e curiosa

Giorni della Merla: Ostra Vetere li festeggia così

In provincia di Ancona la giusta occasione per celebrare Gennaio, il mese più lungo dell'anno, tra un bicchiere di vino e vincisgrassi

27 Gen 2015 - 12:27
 © ufficio-stampa

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I Giorni della Merla, secondo la tradizione italiana, sono i giorni più freddi dell'anno. Ostra Vetere, nel cuore delle colline marchigiane, li celebra dal 30 gennaio al 1 febbraio con Montenovo in festa, l'occasione per un weekend in compagnia di buona musica, cantine aperte e piatti della tradizione locale.

Una leggenda narra che una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono in cerca di calore dentro un comignolo dal quale uscirono dopo tre giorni tutti neri a causa della fuliggine. Per andare alla ricerca dello stesso calore è in programma la 17esima edizione del festival delle cantine aperte all'interno di uno splendido borgo medievale. E così, attraversando le caratteristiche vie del centro illuminate da fiaccole si può riscoprire il piacere di "magnà e bè n'te le cantine come 'na volta" assaporando i piatti tipici della tradizione marchigiana su tavole imbandite secondo le antiche usanze.

Per l'occasione, ben quattordici cantine vengono aperte per ospitare i visitatori e proporre le tante eccellenze dalla carne alla brace alla zuppa di legumi, dai vincisgrassi bianchi e rossi alle tagliatelle ai ceci, fino allo stoccafisso alla montenovese e i dolci tradizionali. Il tutto naturalmente accompagnato dai migliori vini della zona.

Nei tre giorni della manifestazione, inoltre, Ostra Vetere offre ai visitatori moltissimi momenti di animazione a partire proprio dalle cantine, in cui sono organizzati spettacoli musicali. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, si esibiscono lungo le vie del centro diversi gruppi folkloristici, mentre sabato si balla a ritmo di pizzica. Anche quest'anno non mancano le mostre di arte e antiquariato, il mercatino di prodotti tipici nel loggiato e l'animazione per i più piccoli.

Arroccata su piccoli altopiani, Ostra Vetere deve la sua attuale denominazione a un regio decreto del 1882. Secondo una leggenda, infatti, si chiamava Montenovo e pare fosse stata fondata dai profughi dell'antica città romana di Ostra scampati alla distruzione della città da parte dei Goti nel 409 d.C. Dalla chiesa di Santa Lucia a Palazzo Marulli, dal Chiostro di San Francesco con la sua torre campanaria fino al Palazzo Comunale, il paese conserva ancora intatte molte tracce del suo passato; spettacolare è la cerchia muraria che la cinge, sulla quale si aprono tre antiche porte di ingresso. Per chi desidera fermarsi qualche giorno in più da queste parti, le dolci colline dove sorge Ostra Vetere e il mare di Senigallia restano sempre un ottimo diversivo per famiglie e non solo.

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