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Dal 31 maggio al 2 giugno l’attesa kermesse dedicata ai Rosé: un’ottima occasione per un weekend fra queste incantevoli colline del Garda bresciano
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La Valtènesi, sulla sponda bresciana del lago di Garda tra i golfi di Padenghe e di Salò, è un piccolo avamposto di Mediterraneo ai piedi delle Alpi.
Terra di vigneti e di uliveti, si estende da sud ad ovest nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano, ed è contraddistinta da un microclima particolarissimo e mite, influenzato dai benefici effetti del più grande lago italiano. Perciò vi prosperano viti ed olivi, da cui si ricavano vini eccellenti e olii di grande qualità.
Qui da molti secoli ha trovato patria elettiva il Groppello, vitigno fragile e prezioso che rappresenta il principale patrimonio enoico della zona. È la terra del Valtènesi, rosé di tradizione ultracentenaria il cui procedimento produttivo fu ufficialmente codificato nel 1896 dal senatore veneziano Pompeo Molmenti. Circa mille gli ettari di vigna a dimora, quasi centro produttori associati per un vino che, dal 31 maggio al 2 giugno 2024, tornerà a mettersi in vetrina (dalle 18.30 alle 23.00) nella consueta, affascinante cornice vista lago del Castello di Moniga del Garda per la kermesse di Valtènesi in Rosa, un lungo weekend di degustazioni e visite in cantina. Una tre giorni all’insegna del bere rosa, dove alle oltre 100 etichette in degustazione libera presentate dalle cantine della Valtènesi, si potranno degustare i pregiati Rosé dei cugini francesi della Provenza, con cui il Consorzio Valtènesi continua la collaborazione internazionale per il racconto dei vini rosa di elevata qualità ed identità territoriale. Un evento perfetto per raccontare la naturale vocazione della Valtènesi alla produzione di rosé di rara finezza e grande eleganza, ma anche per visitare la Casa del Vino a Villa Galnica di Puegnago del Garda e le tante cantine immerse nel verde pronte ad accogliere i visitatori con visite e degustazioni guidate.
Dall’alto Medio Evo all’Ottocento: la Valtènesi è una terra ricchissima di testimonianze storico-artistiche, che possono fornire lo spunto per interessanti escursioni. I castelli, innanzitutto: risalgono per lo più al X sec. quando tutta la zona sud-occidentale del lago di Garda fu fortificata a difesa dell’invasione degli Ungari. Pressoché analoga la loro struttura, a pianta rettangolare, con alte mura merlate di ciottoli, torri agli angoli e sopra l’ingresso, protetto da un ponte levatoio: dato che servivano da rifugio alla popolazione che fuggiva all’avanzare degli invasori, sono dei veri e propri borghi fortificati, con abitazioni e strade interne, oppure delle semplici mura all’interno delle quali la gente si asserragliava. I castelli della Valtènesi si trovano tutti sopra alture, in una posizione da cui si poteva controllare il territorio circostante. I meglio conservati sono quelli di Padenghe, Moniga, Soiano, mentre ridotti a rudere sono quelli di Manerba, Scovolo (a San Felice), Portese, Polpenazze, Puegnago.
Strade sterrate, sentieri, viottoli fra vigne ed ulivi: la Valtènesi è da scoprire poco a poco, a piedi, a cavallo, in bicicletta. Carte dei sentieri e mappe degli itinerari in mountain-bike sono in distribuzione gratuita nelle Pro Loco dei vari paesi e alla sede dell’Associazione dei Comuni della Valtènesi a Cisano di San Felice. In Valtènesi sono tracciati una decina di percorsi cicloturistici, di varia difficoltà, che si snodano per un centinaio di km.
Per maggiori informazioni: www.consorziovaltenesi.it - www.visitbrescia.it