Si apre il sipario della Bohème a due passi dalle dune della Versilia
di Nadia Baldi© ufficio stampa
Si apre il sipario sul Festival Puccini a Torre del Lago, 69esima edizione dell’unico festival al mondo dedicato a Giacomo Puccini. Da venerdì 14 luglio fino al 26 agosto al Gran Teatro all’aperto sulle rive del Lago Massaciuccoli (siamo in Versilia, a Viareggio) si propongono quattro titoli pucciniani tra i più amati dal pubblico: La Bohème, Turandot, Madama Butterfly e Il Tabarro, quest’ultimo in scena in dittico con l’opera di Béla Bartók “Il Castello del duca Barbablù”.
Sono passati 130 anni dal debutto della Manon Lescaut, che consacrò Puccini come erede di Giuseppe Verdi, e 99 anni dalla morte del maestro che ha avuto il merito di far struggere il mondo intero con le sue opere e che oggi continua a vivere attraverso le sue composizioni eseguite nei teatri di tutti i continenti. È per questo che il coinvolgimento emotivo che il Festival Puccini genera nello spettatore, nelle terre che diedero i natali al genio musicale, è impareggiabile allo stesso modo in cui lo sono il paesaggio ed il contesto culturale nei quale si svolge.
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Il Gran Teatro all’aperto che prende nome dal maestro d’opera si trova nel Parco della Musica e della Scultura Giacomo Puccini, affacciato sul Lago a poca distanza dal mare, ed ha la capienza di circa 3400 spettatori oltre ai 400 del sottostante auditorium. “Torre del Lago, gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, turris eburnea, vas spirituale, reggia” scriveva lo stesso Puccini. Viareggio era e rimane ambiente stimolante sia dal punto di vista naturalistico (il lago, le zone di caccia, le dune sabbiose, la pineta e la macchia mediterranea), sia dal punto di vista artistico (la cittadina è stata spesso rifugio di grandi artisti fra fine Ottocento e tutto il Novecento, pensiamo all’espressione architettonica liberty del lungomare di Viareggio), ed anche dal punto di vista turistico, essendo Viareggio già dal 1800 una delle mete scelte da turisti in cerca di servizi per una vacanza comoda. Oggi gli stabilimenti balneari - con le caratteristiche file di cabine e le tende d’arredo - che si sono estesi su tutta la costa della Versilia, rappresentano il simbolo della comodità della vacanza per tutte le età, per le famiglie, per i giovani, che sperimentano attività sportive e culturali in compagnia in tutte le ore della giornata.
In attesa di abbandonarsi all’opera lirica al tramonto, quando l’atmosfera si farà magica nel Gran Teatro sul Lago, l’ideale è percorrere il vicino sentiero della Riserva Naturale della Lecciona nel Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli: si tratta di un paesaggio ambientale e naturalistico fra i più belli della costa tirrenica. La spiaggia è incontaminata e già dall’accesso sul viale alberato con filari di tigli ordinati l’impatto è suggestivo. Una villa storica, Villa Borbone, è il punto di riferimento per il viaggiatore, per addentrarsi nella pineta che si spinge fino alle dune di sabbia, attraverso il sentiero che costeggia rigagnoli d’acqua asciutti in estate, che passa su ponticelli di legno all’ombra di pini e alberi rigogliosi. I profumi sono spiccati e la fitta pineta che incornicia le spiagge del litorale ad un certo punto si apre. Si arriva alla spiaggia con le sinuose dune di sabbia e la vegetazione spontanea, composta da tamerici ed essenze tipiche della macchia mediterranea. Qui il tempo non avrà misura.
Giunti all’imbrunire il Gran Teatro accoglierà il nostro viaggiatore nelle scenografie spettacolari, fra i quali spicca il nuovo allestimento della Madama Butterfly di Pier Luigi Pizzi.
La prima data del Festival, il 14 luglio, apre il sipario sulla Bohème, sullo sfondo di una Parigi attraversata dalle contestazioni del “maggio francese” immaginata dal regista Christophe Gayral. Sul podio Alberto Veronesi. Le repliche si tengono il 29 luglio, il 10 e 25 agosto.
Poi l’incompiuta pucciniana, Turandot, che vede la ripresa dell’allestimento per la regia di Daniele Abbado con le scene di Angelo Linzalata. Sul podio Robert Trevino nelle date 15 luglio e 4, 11, 19 agosto.
La Madama Butterfly, la cui regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi attingono alla tradizione per raccontare la tragica vicenda della povera geisha (il privato, la componente sentimentale) e il contrasto oriente-occidente (l’aspetto culturale ed epocale) vedrà sul podio Francesco Cilluffo nelle date 28 luglio e 5, 18, 24 agosto.
In agosto per 2 rappresentazioni (12 e 26 agosto) il Festival Puccini mette in scena il dittico “Il Tabarro” e l’opera di Bartok “Il Castello del duca Barbablù” (in coproduzione con il Teatro dell’Opera di Roma). Completano la programmazione i Concerti con il ritorno il 20 luglio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia sotto la direzione di Gianandrea Noseda.
Per i dettagli www.puccinifestival.it