© Ufficio stampa | Gromo, Venerdì Santo - ph Vincenzo Piramide
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Intrise di misticismo e di religiosità popolare, rievocazioni drammatiche e solenni della Passione di Cristo
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Nel periodo pasquale, i Borghi più belli d’Italia diventano uno scenario suggestivo e carico di pathos per antichi riti, molto sentiti ancora oggi, che coinvolgono in molti casi l'intero paese. Eccone alcuni, da nord a sud della penisola, che possono essere lo spunto per un piccolo viaggio nell'autenticità, la religiosità, le tradizioni che i borghi contribuiscono a valorizzare e preservare.
Simbologie antiche e tradizioni scenografiche talvolta cruente ma intensamente suggestive. A Gromo la croce viene portata a braccio dai trentatreenni del paese nella luce delle fiaccole; a Ripatransone nelle Marche si brucia invece l’enorme effige di un cavallo; le torce della Sciaccarata a Ferla in Sicilia e i cappucci e le lunghe tuniche bianche di Castelsardo in Sardegna.
GROMO - La Settimana Santa a Gromo, ameno paese in provincia di Bergamo, rappresenta un momento di profonda spiritualità e tradizione, culminando nella suggestiva processione del Venerdì Santo. Questo antico rito, tramandato da generazioni, coinvolge l'intera comunità del borgo, trasformando le vie storiche in un percorso di raccoglimento e memoria della Passione di Cristo. I preparativi iniziano giorni prima della celebrazione, coinvolgendo l'intera comunità: la pubblica illuminazione viene spenta per l’occasione e quindi le vie del borgo si illuminano con il bagliore delicato dei lumini e delle fiaccole, mentre sui cancelli di ferro battuto vengono incollati gusci di lumaca riempiti con olio o grasso e uno stoppino, trasformandoli in piccole fiammelle che rischiarano le viuzze. Il Giovedì Santo, gli abitanti si dedicano alla preparazione dei “bocconi”, stracci imbevuti di benzina sistemati nei secchielli attaccati alle croci, che quando questi vengono accesi, danno simbolicamente “fuoco” alla croce in un rituale di grande impatto visivo e spirituale. La sera del Venerdì Santo, al calare del sole, la processione notturna prende vita con la statua del Cristo morto che percorre solennemente la via principale del paese.Ad aprire la processione, un maestoso Crocifisso del Cinquecento, simbolo di fede e protezione; segue la fiumana di persone che accompagna i sei Crocifissi e gli otto simboli della Passione, che precedono la Statua del Cristo morto. Quest'ultima viene portata in processione dai trentatreenni, un gesto simbolico che richiama l'età di Cristo al momento della crocifissione. Al termine del rito, la tradizione gastronomica si intreccia con quella religiosa: la comunità si riunisce per condividere la "maiassa", una tipica torta preparata con farina gialla, cipolle (o porri), fichi secchi e mele renette.
RIPATRANSONE - Ripatransone (Ascoli Piceno), da poco riconosciuto nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, è un incantevole borgo che vanta una ricca tradizione di eventi pasquali; infatti qui gli eventi della Settimana Santa e soprattutto quelli della successiva sono molto sentiti e partecipati. La prima, quella della Madonna Addolorata, si tiene il venerdì precedente la Settimana Santa (11 aprile 2025) e quella del Cristo Morto si svolge la sera del Venerdì Santo (18 aprile 2025). Il culmine dei festeggiamenti avviene la domenica in Albis, quest'anno domenica 27 aprile, quando prende vita la rievocazione del Cavallo di Fuoco. La manifestazione folkloristica, tra il sacro e il profano, si lega alla profonda devozione dei cittadini di Ripatransone nei confronti del Simulacro della Madonna di San Giovanni, realizzato a Recanati da Sebastiano Sebastiani e giunto in città la Domenica in Albis del 1620. La manifestazione si svolge nelle affollate Piazze Matteotti e Condivi a partire dalle ore 21. Il grande cavallo, addobbato di micce, petardi e girandole, arriva tra la folla da Largo Speranza, preceduto dal suono della Marcia n. 23 del Maestro Vincenzo Guarino, divenuta inno della manifestazione, eseguita dalla banda cittadina. Dopo aver fatto un giro iniziale ancora spento, la coda si infiamma producendo sibili spaventosi, e lo spettacolo vero e proprio inizia. Da alcuni anni si organizza, la sera prima della rievocazione, uno spettacolo pirotecnico dedicato ai più piccoli chiamato Cavallino di Fuoco.
GESUALDO - La Passione di Cristo a Gesualdo, paese in provincia di Avellino in Campania, il Venerdì Santo, è uno degli eventi più intensi e solenni della Settimana Santa. Questa rievocazione sacra, richiama numerosi visitatori, affascinati dalla sua atmosfera mistica e dall’incantevole scenario medievale. Le stradine acciottolate e il maestoso castello che domina il borgo diventano il palcoscenico ideale per la rappresentazione della Passione di Cristo. La processione attraversa il centro storico, ripercorrendo le tappe della Via Crucis con scene viventi che rievocano gli ultimi momenti della vita di Gesù. I figuranti, vestiti con abiti d’epoca, danno vita a una rappresentazione di straordinaria intensità emotiva, interpretando con realismo i protagonisti della Passione. Il borgo si trasforma così in una suggestiva Gerusalemme d’epoca, in cui non solo la Crocifissione, ma anche alcuni tra i più significativi episodi evangelici vengono riportati in scena. Dopo la condanna, ha inizio la Via Crucis. Il corteo si snoda lungo la ripida salita di Via Municipio, rievocando l’ascesa al Monte Calvario, fino a raggiungere i bastioni dell’imponente Castello di Gesualdo. Qui, tra fiaccole tremolanti ed effetti luminosi che amplificano la drammaticità del momento, si svolge la scena più toccante: la crocifissione.
FERLA - La Pasqua a Ferla, borgo in provincia di Siracusa, è un evento che intreccia fede, tradizione e comunità, con celebrazioni uniche e profondamente radicate nella cultura locale. La Settimana Santa prende il via la Domenica delle Palme, quando i fedeli percorrono le vie del paese con palme e rami d’ulivo fino alla chiesa principale, dove si svolge la benedizione. Le celebrazioni proseguono il Mercoledì Santo con la suggestiva processione del Signuri a Canna, durante la quale una statua del Cristo viene portata a spalla dai giovani del borgo, in un’atmosfera di intensa spiritualità. Ma i giorni più attesi sono la sera del Sabato Santo e la Domenica di Pasqua. La notte del Sabato è scandita dalla tradizionale Sciaccariata, un rito spettacolare che celebra la Resurrezione. Poco prima della mezzanotte, al suono festoso delle campane, la statua del Cristo Risorto viene portata in processione lungo la via principale, mentre i fedeli illuminano il percorso con le sciaccare, torce artigianali fatte di arbusti e liane, creando un’atmosfera calda e vibrante. Le celebrazioni culminano la Domenica con lo Scontru, l’incontro tra le statue del Cristo Risorto e della Madonna nella piazza principale. Le tradizioni pasquali di Ferla, tramandate da oltre 150 anni, offrono un’esperienza unica per immergersi nella spiritualità e nei riti secolari di questo affascinante borgo siciliano.
CASTELSARDO - La Settimana Santa in Sardegna è un evento che fonde fede, tradizione e folklore in una serie di celebrazioni uniche. Tra i riti più suggestivi dell’isola, spicca il Lunissanti, che si tiene nel borgo di Castelsardo (Provincia di Sassari) il Lunedì Santo. Il Lunissanti prende il via alle sette del mattino, quando i membri della Confraternita di Santa Croce, vestiti con lunghe tuniche bianche e cappucci, si riuniscono nella chiesa di Santa Maria per la consegna dei Misteri: antichi simboli della Passione di Cristo, come la corona di spine, i chiodi e la croce, segnano l'inizio della processione. L’evento è scandito dai canti gregoriani e polifonici dei "Cantori", che creano un’atmosfera suggestiva e solenne. La processione si dirige poi verso l’antico monastero di Nostra Signora di Tergu, a circa dieci chilometri da Castelsardo, dove viene celebrata la messa. Nel corso della giornata si susseguono altri momenti cerimoniali, fino a culminare nella suggestiva processione notturna. Questa segue un ordine preciso: apre il primo coro, il “Miserere”, seguito da sei misteri che rappresentano le sofferenze di Cristo. Poi viene il secondo coro, lo “Stabat”, accompagnato da altri quattro misteri, fino a giungere all’ultimo coro, il “Jesus”, che chiude il rito. I dieci misteri simboleggiano le tappe della Passione, dall’accettazione della volontà divina fino alla crocifissione. Il rito dura circa tre ore, con numerose soste in cui i cantori, provati dalla lunga giornata, si esibiscono. L’atmosfera è resa ancora più suggestiva dalla simbologia cruenta, dai misteri artigianali illuminati dalle fioche luci delle lampade a olio e dalle fiaccole portate dai confratelli e dalle consorelle, rendendo questa celebrazione uno degli eventi più intensi e toccanti della Settimana Santa in Sardegna.
Per maggiori informazioni: www.borghipiubelliditalia.it