© Ente del Turismo | La Morte del Giusto a Loreto
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Dove vivere l’esperienza dei riti della Settimana Santa e scoprire il ricco patrimonio culturale e religioso della penisola.
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La Settimana Santa, che commemora passione, morte e resurrezione di Cristo, viene celebrata da sempre con particolare solennità e partecipazione. In molti luoghi le Sacre Rappresentazioni, oltre ad essere innanzitutto una manifestazione di fede, sono anche testimonianza di antiche tradizioni spesso perpetrate da confraternite, che si tramandano da generazione a generazione: ecco dove partecipare ad alcune veramente memorabili, scoprendo nel contempo luoghi ricchi di arte e storia.
Il “Venerdi Santo” di Romagnano Sesia - Fin dalle sua prima edizione, nel 1729, il dramma del Calvario rivive lungo le strade di questo borgo medievale in provincia di Novara, che si trasforma in una piccola Gerusalemme. Il “Venerdì Santo” è un unicum del patrimonio culturale novarese e si riallaccia ai Misteri Medioevali. Oltre 350 persone in costumi d’epoca interpretano i personaggi della Passione, mentre i fedeli partecipano attivamente a questa coinvolgente manifestazione di fede popolare. Quest’anno, come in tutti gli anni dispari, sono in programma tre giorni di rappresentazioni itineranti di 14 quadri recitati in altrettanti luoghi e il Venerdì Santo si tengono processioni storiche sia al mattino che alla sera.
La Processione del Cristo Morto a Gubbio - Sentitissima, è una tradizione religiosa che si incarna, da secoli, nel tessuto sociale e culturale della città. Si tiene il Venerdì Santo (7 aprile) sul far della sera e percorre le principali vie cittadine, partendo dalla Chiesa di San Domenico in Piazza Giordano Bruno.
Durante il suo passaggio vengono accesi grandi fuochi in alcuni punti del percorso. A dar vita alla processione sono i cosiddetti incappucciati, con tuniche bianche e cappuccio in testa. Ad aprire il corteo quelli che suonano le “battistrangole” (strumenti che provocano un suono di ferraglia), seguiti da quelli che portano il teschio simboleggiante il Golgota e i simboli della Passione. Poi sfilano i simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, pregevoli sculture lignee dell’artigianato locale, dietro cui intonano le loro note i cantori del Miserere, canto popolare tramandato per tradizione orale.
Celebrazioni pasquali nelle Marche - In occasione delle celebrazioni di Pasqua, le Marche si animano come un palcoscenico teatrale grazie alle tante rappresentazioni, processioni e feste popolari. Un cartellone molto ricco che popola piazze, borghi e chiese dell’intera regione, che fa rivivere il dramma sacro della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, ma anche il ritorno della primavera come stagione di rinascita della natura e del raccolto. Eccone alcune.
La Morte del Giusto a Loreto - In provincia di Ancona il luogo di culto per eccellenza è la veneratissima basilica della Santa Casa di Loreto, dove il Venerdì Santo si svolge la “La morte del Giusto”, rievocazione storica in costume con centinaia di figuranti e suggestive ricostruzioni sceniche che raccontano i momenti salienti della Passione di Cristo: dal processo nel piazzale della parrocchia di S. Flaviano, passando per la Via Crucis lungo la via principale di Villa Musone, fino al Calvario a metà del colle lauretano.
La processione del Cristo morto a Ostra - Questo paese nell’entroterra di Senigallia ha una tradizione secolare che si rinnova ogni Venerdì Santo con la processione del Cristo morto che viene accompagnato nelle strade su un catafalco: unica illuminazione le candele dei fedeli in processione, lumini alle finestre delle case e torce lungo le vie. Il silenzio rotto solo al passaggio della banda cittadina e dalle preghiere delle varie confraternite che si susseguono nel corteo. Suggestivi i “sacconi” della confraternita del Sangue Giusto con la loro tunica violacea che trasportano il “catafalco” e lo accompagnano portando gli oggetti dei misteri della passione di Gesù, mentre la statua della Vergine Addolorata è circondata dalle pie donne vestite di nero con le loro candele gocciolanti.
Le Sacre Rappresentazioni di Mogliano e Tolentino - Il Venerdì Santo il centro di Mogliano (Mc) rivive le ultime ore della vita di Gesù con la rievocazione della Passione: soldati romani a cavallo e fanti compongono la rappresentazione, a cui si aggiunge anche la processione religiosa della Bara del Cristo Morto. Anche a Tolentino (Mc) il 7 aprile va in scena la Passione di Cristo nella Contrada Bura: le suggestive colline fanno da teatro naturale alla Sacra Rappresentazione popolare che ravviva la memoria, suscita riflessione, coinvolge la mente e il cuore.
Riti pasquali in Abruzzo - In Abruzzo si sono mantenuti vivissimi riti, spiritualità, tradizioni pasquali, che possono essere uno spunto per visitare questa bella regione, dove c’è molto da scoprire. Dal Mercoledì Santo al martedì successivo, si susseguono una serie di eventi di valore nazionale (come la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti, la più antica d’Italia, risalente secondo documentazione certa al 1650 circa anche se alcune ipotesi fanno risalire le sue origini addirittura all’842) o più strettamente locale, ma ugualmente sentiti, che permetteranno di conoscere un patrimonio culturale e religioso davvero straordinario e di scoprire tesori architettonici ineguagliabili. Eccone alcuni. La sera del Mercoledì Santo (5 aprile) nel borgo medievale di Gessopalena (Ch) che si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell’Aventino, si consuma in un’atmosfera di struggente pathos la Crocifissione del Signore, scena madre della celebre Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta alla 37° edizione. Si tratta di un’antica tradizione interrotta bruscamente a fine Ottocento per una sommossa popolare che prese di mira figuranti ebrei e soldati romani colpevoli della crocefissione del Cristo. Nel 1965 il parroco del tempo, Don Angelo De Ritis, si adoperò per ripristinarla, dividendola in due tempi: tre o quattro scene in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio), e la Crocefissione sulla sommità del Paese Vecchio distrutto dalla guerra e oggi del tutto disabitato. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo oggi è teatro, musica, arte grafica e pittorica, ma con la sua base intatta di fede e devozione popolare.
La Via Crucis a Chieti - Fra le più antiche d’Italia, è intimamente legata all’istituzione del sodalizio del Sacro Monte e si tiene il Venerdì Santo (7 aprile). Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico illuminate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto. Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Addolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’originale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce. La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene adagiato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita eseguono il celebre Miserere composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy. Il Sabato Santo a Barrea (Aq) va in scena da anni la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, che fa rivivere, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della passione e della morte di Gesù. Ad animarla sono circa 200 tra attori e figuranti tutti del luogo. Ogni edizione è diversa dalle precedenti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi, si migliorano gli effetti speciali e i dialoghi.
“La Madonna che scappa” a Sulmona - Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della Domenica di Pasqua a Sulmona (Aq) in una Piazza Garibaldi gremita di folla per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere. In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’interno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio. Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti.
Il pathos della Settimana Santa in Puglia - È un'atmosfera ricca di suggestioni e carica di pathos quella che caratterizza la Settimana Santa in Puglia. Dal Gargano alla Magna Grecia e il Salento, città e paesi conservano una dimensione autentica del patrimonio di tradizioni legato agli antichi riti che precedono la Pasqua. La sacra liturgia e la pietà popolare rivivono nelle tradizionali processioni. La curiosità del visitatore diventa stupore ed emozione davanti al mistero dei volti degli incappucciati scalzi, dei lamenti e dei canti religiosi e il suono struggente delle marce funebri eseguite dalle locali bande musicali. Imponenti le processioni del Giovedì e del Venerdì Santo a Taranto, che si snodano nelle viuzze pavimentate a lastrico della città vecchia e nel centro cittadino, un cammino di 14-15 ore ad andatura lentissima. Un'esperienza da vivere per scoprire l'anima antica di una terra di fede e tradizione, al pari delle numerose rappresentazioni della Passione Vivente che dalla Puglia Imperiale alla Valle d'Itria e alle terre di Bari avvolgono di preghiere muretti a secco, vicoli e corti, tra nitriti di cavalli e bagliori di torce. Tra le località in cui si celebra la Settimana Santa con riti di grande suggestione ci sono anche Bitonto, Francavilla Fontana, Grottaglie, Molfetta, Ruvo di Puglia, Gallipoli, Ginosa, Noicattaro, Pulsano, Bisceglie, Galatina, Castellana Grotte, Corato.