Maremma Laziale

Pescia Romana fa festa con la Sagra del melone

In provincia di Viterbo un appuntamento fresco e goloso dedicato al frutto re dell'estate

13 Lug 2015 - 10:17

    © ufficio-stampa

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Il melone, il re dell'estate, torna protagonista a Pescia Romana, in provincia di Viterbo, con quattro giorni di festa. Da giovedì 16 a domenica 19 luglio, infatti, il piccolo paese ospita la Sagra del melone, un appuntamento che permette ai visitatori di gustare questo amatissimo frutto non solo come antipasto, magari insieme al prosciutto crudo, ma anche alla fine delle portate, in tutte le sue molteplici varianti. Pochi lo sanno, ma da quando ha iniziato ad essere consumato nell'area del Mediterraneo grazie agli Egizi – nel lontano V Secolo a.C. – il melone è stato considerato a lungo una verdura e utilizzato all'interno dell'insalata, oppure come una particolare pietanza da condire con pepe e sale.

Per quattro giorni, nella piccola frazione del comune di Montalto di Castro, il frutto giallo viene servito davvero in tutte le salse, dalle marmellate alle conserve arricchite al peperoncino, dai gelati fino ad originali piatti salati. Il melone - del quale molti conoscono le proprietà abbronzanti, mentre in pochi sanno che è consigliato anche per combattere lo stress - accompagna tutte le altre pietanze proposte nei giorni della sagra: penne alla buttera e gnocchi al ragù come primi piatti, stinco di maiale e cinghiale con polenta come secondi.

A fare da cornice alla manifestazione sono come di consueto gli spettacoli musicali, pirotecnici e di cabaret, gli incontri culturali e i banchi della mostra mercato allestita nelle vie del Borgo Vecchio: un piccolo gioiello tutto da scoprire, sorto nel 1700 intorno ad una piccola chiesa edificata dai gesuiti ed intitolata al loro fondatore, Sant'Ignazio. Raggiungere Pescia Romana nei giorni della Sagra rappresenta anche un'ottima occasione per andare alla scoperta della terra dei butteri della Maremma Laziale, sospesa tra la tranquillità della campagna e il mare, con un grande arenile di sabbia fine lungo oltre 8 chilometri protetto da un tombolo naturale che è rimasto intatto nei secoli.

Il paese, inoltre, costituisce un ottimo punto di partenza per chi vuole effettuare escursioni naturalistiche o culturali: nell'arco di pochi chilometri è infatti possibile raggiungere Capalbio, il Monte Argentario, Sovana, le Terme di Saturnia, e l'Oasi WWF di Burano; e ancora Vulci con il Castello dell'Abbadia e la Tomba François, Montalto di Castro e Tarquinia.

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