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Prende il via la IV edizione della Triennale di Arti Visive dedicate ai cambiamenti dell’ultimo ventennio
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Venerdì 11 giugno prende il via a Roma la IV edizione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive dal titolo “Global Change, Anni Venti”. La mostra, articolata su cinque sedi espositive, analizza i cambiamenti globali dell’ultimo ventennio e si propone come finestra visuale sui cambiamenti climatici, sociali e geopolitici di un ventennio travagliato, caratterizzato prevalentemente dall’attuale decorso pandemico. In questa cornice, nel prestigioso Palazzo della Cancelleria Apostolica, ha luogo la mostra dell’artista pugliese Nino Perrone.
Gli artisti presenti nella Triennale mettono in scena con colori, gesti performativi, sculture e scatti fotografici le diverse reazioni individuali di una comunità isolata, scossa e inequivocabilmente travagliata. Una rappresentazione talvolta drammatica, ma a tratti anche ironica di uno stato di disagio interiore enfatizzato dal vincolo del distanziamento sociale.
All’interno della Triennale, Perrone espone quattro tele ad olio intitolate: La Danza del Gallo, Energia Vibrante, Germogli e Perturbazione Emotiva. Tutte le opere, come spiega l’artista, sono caratterizzate da un tratteggio cromatico che si manifesta come traduzione pittorica di alcuni aspetti della natura capaci di generare vibrazioni emotive, forze energetiche e visioni di luce e colore. Intenzione dell’artista è esaltare la natura in ogni sua caratteristica vivacità e forma un insieme di armonia pittorica che rende piacevole la vista di chi osserva.
La tela, preparata con stucco e colla, è dipinta con la spatola, per conferire a ogni colore un potere gestuale e di protagonista.
Nell’arte del maestro che, nelle parole del critico Stefania Pieralice “dipinge la vivace anima del mondo”, nascono composizioni intense che rimangono impresse nella memoria di chi le osserva. Il colore prevale e prende forma sostituendosi al disegno; quest'ultimo può essere un punto di partenza non sempre necessario, per dare vita alle emozioni che solo nel colore riescono ad esprimersi.
Ha scritto di lui Philippe Daverio: “Nino Perrone è un narratore visivo di abitudini sedimentate. Non vi è dubbio: esiste un immaginario dell’Italia meridionale, dominato dal sole, dalle stagioni, dal mare. “Nino Perrone narra questo immaginario. osservando le sue opere, si vive un’esperienza oltre i confini e i minuti scorrono più veloci all’interno della cornice laddove l’anima fuoriesce e viene invasa da forti sentimenti”.
La mostra è aperta dall’11 al 20 giugno 2021, presso Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria 1, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.