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Grande festa popolare dal valore simbolico, ha il clou da Domenica a Martedì Grasso (2-4 marzo)
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Lo Storico Carnevale di Ivrea ha origini antichissime e affonda le radici nel Medio Evo. I suoi riti primari, la Zappata e l’abbruciamento degli Scarli condotti dagli Abbà sino alla fine del ‘700, sono stati tramandati oralmente e successivamente con testimonianze documentali fino al 1808, anno in cui appare la prima trascrizione di una cerimonia nei Libri dei Processi Verbali a futura memoria.
UN EVENTO UNICO - Il Carnevale di Ivrea è un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita a una grande festa civica popolare dal forte valore simbolico, durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide di medievale memoria. Tutto si svolge secondo un ben preciso cerimoniale, che si ripete anche quest’anno secondo la tradizione e che ha preso il via il 6 gennaio e che proseguirà fino al 4 marzo, Martedì Grasso.
BATTAGLIA DELLE ARANCE - Il clou del Carnevale è l’attesissima e celebra Battaglia delle Arance, che si disputa per tre pomeriggi (da Domenica 2 marzo al Martedì Grasso 4 marzo) nelle principali strade e piazze del centro. La battaglia si rifà a un fatto realmente accaduto, ovvero la rivolta popolare contro il signore locale che fu innescata dal rifiuto di Violetta, la “Vezzosa mugnaia” a sottostare alla sua pretesa dello ius prime noctis. La giovane ragazza, simbolo di eroismo e libertà, è ancor oggi l’emblema della festa. La Battaglia delle Arance rievoca proprio questa rivolta e tirare le arance ha un forte significato simbolico. Il popolo è rappresentato da squadre di aranceri a piedi che combattono sprovvisti di qualsiasi protezione contro aranceri su carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere di cuoio. I carri da getto sono divisi in pariglie (2 cavalli) e quadriglie (4 cavalli) e si alternano all’interno delle piazze per pochi minuti.
IL BERRETTO FRIGIO - Da Giovedì Grasso scatta l’obbligo di calzare il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà. Chi non lo indossa nei giorni e nelle zone della battaglia può essere colpito dagli aranceri. Meglio sempre rispettare le regole ed evitare spiacevoli inconvenienti. I vincitori sono proclamati il Martedì Grasso, alle 18 in Piuazza di Città. Non solo l’ardore in battaglia e la correttezza nel tiro, ma anche la qualità degli allestimenti e i finimenti dei cavalli sono elementi che concorrono a definire le classifiche finali. I criteri di valutazione del design dei carri vengono definiti da un apposito Osservatorio Creativo. Tra i protagonisti vi sono anche i cavalli, da sempre oggetto di grande cura e rispetto in città: proprio a Ivrea, a luglio, ha luogo la Fiera di San Savino, la seconda rassegna equestre italiana.
Per maggior informazioni: www.storicocarnevaleivrea.it