Trentino in maschera, tra matòci e Asburgo
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Nelle valli ladine marascons e matoci indossano impressionanti costumi dell'antica tradizione. A Madonna di Campiglio il Carnevale è invece mitteleuropeo
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In Val di Fassa e Val di Fiemme, il carnevale ladino, con le sue antichissime tradizioni. A Madonna di Campiglio un Carnevale molto mitteleuropeo. Ma si fa festa anche a Trento e Rovereto, dove sfilano i carri allegorici. Ad Arco si pensa ai bimbi con il Paese dei balocchi, all'insegna degli squisiti "grostoi", tipici dolci carnevaleschi
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Lo spirito autentico di un Carnevale profondamente sentito, con diversissime declinazioni da luogo in luogo? In Trentino il divertimento e la trasgressione si sposano con antiche tradizioni che rendono la festa ancora più suggestiva.
Come nei due Carnevali etnici delle Val di Fassa e della Val di Fiemme -Il primo (info: www.mescresdelbaepenia.com) si propone come una celebrazione dell'identità ladina con le mascherèdes, spettacoli burleschi e canzonatori nell'antica lingua, che dura addirittura un mese, dal 17 gennaio al 17 febbraio. Tra le attrazioni principali a Penia, il 12 e il 17 febbraio la sfilata di bufòn, marascons e lachè, con pittoresche maschere lignee realizzate ancora oggi in modo artigianale dagli scultori della zona.
I buffi matòci - Nella vicina Val di Fiemme (info: www.visitfiemme.it)l'appuntamento è con il “Carnevale dei matòci”, che ripropone sabato 14 febbraio, partendo dalla piazza principale di Casatta, l'antica usanza dei cortei nuziali, trasformata in manifestazione carnevalesca all'inizio del '900. I matoci sono buffi personaggi che sfilano per le dieci frazioni di Valfloriana indossando abiti vivaci, abbelliti con fiocchi e coccarde dai colori sgargianti e con il volto coperto da tradizionali maschere in legno (le facère).
La grande fiaccola illumina la valle - Un altro Carnevale che ha solide radici nella tradizione è quello della Val di Cembra. A Grauno i giovani del paese il 17 febbraio, Martedì Grasso, tagliano l'albero più bello del bosco. Spogliato dei rami,viene trascinato in paese e "battezzato" davanti agli abitanti, per poi essere issato e ricoperto da cima a fondo di paglia e bruciato, quale simbolo propiziatorio, come una gigantesca fiaccola. Attorno al fuoco si raduna la comunità.
Arrivano gli Asburgo - Più recenti, ma non per questo meno affascinanti, i riferimenti storici del Carnevale di Madonna di Campiglio, che ospitò realmente la principessa Sissi e l'imperatore Francesco Giuseppe : nella Perla delle Dolomiti, tra febbraio e marzo, rivive infatti la corte viennese della fine dell'Ottocento con i suoi fasti, i costumi, le carrozze, le dame in splendidi abiti e i valzer. Il primo evento sarà la sfilata, il 28 gennaio, della corte imperiale nelle vie della città; seguirà il 7 marzo la sciata imperiale con fiaccolata alla pista Belvedere; conclusione tutto mitteleuropeo al salone Hofer, l'8 marzo, con il Gran Ballo dell'Imperatore. (info: www.dolomiti.it)
Sfilate di carri e città dei balocchi - A Trento e a Rovereto, invece, vanno in scena carnevali più classici. Nel capoluogo, in piazza Duomo e in piazza Cesare Battisti, il 14 e il 15 febbraio ci sarà spazio per sfilate e numerose altre iniziative dedicate all'intrattenimento dei più piccoli, così come nelle città della Quercia, che dedica proprio ai bambini momenti particolari. Fra le palme dei viali di Arco la protagonista è la grande sfilata dei carri allegorici, mentre il centro storico si trasforma in “Arcoland, città dei balocchi”, un vero parco dei divertimenti per i più piccoli con l'allegria di trampolieri, clown e giocolieri.
Dolci in tavola - In tutto il Trentino, durante il Carnevale sarà protagonista l'enogastronomia tipica, in particolare con i grostoi: il tipico dolce carnevalesco si accompagna volentieri al vin brulè per contrastare le temperature di un Carnevale che arriva nel cuore dell'inverno.
Per informazioni: www.visittrentino.it