Tradizione millenaria

Valle d’Aosta: Sant’Orso, la grande festa dell’artigianato

Il centro di Aosta torna a popolarsi dei banchi degli artigiani provenienti da ogni valle della regione

27 Gen 2025 - 06:00
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© Ente del Turismo
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E’ forse l’appuntamento più atteso dell’anno: quello che nel weekend del 30-31 gennaio animerà il centro storico del capoluogo della Valle d’Aosta per la 1052sima (!) edizione di una fiera nata in pieno anno Mille e che in omaggio alla modernità ha il sottotitolo “Intelligenza Artigianale”. La Fiera di Sant’Orso, oltre ad essere una di quelle date segnate in rosso sui calendari di chi vive d’artigianato nella regione Valle d’Aosta, è un momento di ritrovo per l’intera comunità. E non solo.

FONDATA DAL SANTO - Ed è così che proprio per festeggiare la fine di questo periodo, nell’ultima notte di gennaio è nata, proprio nell’anno Mille, la Fiera di Sant’Orso. Leggenda vuole che a fondarla sia stato, alcuni secoli prima, lo stesso Santo che, proprio nei giorni della merla, distribuiva ai poveri in questa notte indumenti e sabot per resistere al rigido inverno. Sono passati milleventicinque anni, ma i sabot (zoccoli di legno) ci sono ancora, come gli artigiani del legno che li costruiscono, insieme a quelli della pietra, del ferro, del rame, della ceramica, del vetro, di tessuti, pizzi e di molto altro si ritrovano, a oltre un millennio di distanza, ad invadere pacificamente tutto il centro cittadino per celebrare, senza dimenticarne le origini, questo importante momento di festa.

ARTIGIANI E HOBBISTI - Accanto agli artigiani trovano spazio appassionati, hobbisti e curiosi che accorrono da ogni angolo della Valle per assistere alle nobili lavorazioni fatte di intagli e sculture in legno, ricami finissimi su antichi telai e intrecci di vimini, che escono dai laboratori all’aria frizzante di fine gennaio. A scaldare tutte e tutti c’è l’atmosfera di festa corale, accompagnata da musica e danze, dal vino e dai prodotti del territorio, dalla gioia stessa di essere lì, tutti assieme come sempre da milleventicinque anni.

IL PROGRAMMA - Già il 29 gennaio, come prologo nella chiesa di Sant’Orso si terrà il Concerto d’apertura con il Coro intitolato al santo. Sabato 30 gennaio dalla 8 alle 18 si entra nel vivo della Fiera con ben 1000 artigiani che espongono i loro lavori lungo il centro storico della città. Sempre sabato dalle 19 in poi eccola “Veillà”, che in valdostano vuol dire veglia. Si tratta di una festa che potremmo definire autogestita: passeggiando nelle vie si possono incontrare cori che improvvisano mini concerti e gruppi folkloristici che si esibiscono in brevi spettacoli mentre ci si scalda sorseggiando del vin brûlé o del brodo caldo. Da non mancare il padiglione enogastronomico in piazza Plouves che sarà aperto fino alle 19 anche domenica. E il 31 alle 15 in piazza Chanoux la premiazione degli espositori e alla stessa ora lo spettacolo di chiusura “Tsansón é mezeucca euntre la Val d’Outa é la Savoué» al teatro Splendor.

Per maggiori informazioni: www.lovevda.it - www.lasaintours.it

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