A cavallo

Viaggio nel folklore ai piedi dello Sciliar

La storica cavalcata Oswald Von Wolkenstein fa rivivere Il cantastorie altoatesino

di Nadia Baldi
09 Giu 2022 - 06:00
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© Ufficio stampa  | Armin Mayr
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Rotta verso il Medioevo del cantastorie e cavaliere Oswald Von Wolkenstein: da venerdì 10 a domenica 12 giugno a Fiè, ai piedi dello Sciliar, in provincia di Bolzano, si svolge l’eccitante competizione a cavallo, la 39esima Cavalcata Oswald von Wolkenstein, dove 36 squadre di cavalieri si sfidano in quattro tornei medievali per conquistare l’ambito stendardo del menestrello Oswald (www.ovwritt.com), noto cantore, bardo e artista medievale. E l’occasione è perfetta per godersi un po’ dell’incanto del paesaggio dolomitico, che in questa stagione ha un’esplosione di bellezza.

Un vero e proprio viaggio nel tempo quello che il nostro viaggiatore si trova a fare entrando in paese a Fiè allo Sciliar e nelle strade fra Castel Presule e Castel Trostburg alle pendici dello spettacolare altipiano, luogo affascinante da molti ritenuto simbolo naturale dell’Alto Adige, dove dame, cavalieri, soldati, contadini sono abbigliati come usava nel XIV secolo. Il festival medievale è un connubio fra l’elettrizzante competizione a squadre ed un programma divertente anche per chi non ami i cavalli, quindi sport, tradizione, storia, cultura e paesaggio. Per rendere l’atmosfera realistica, come in una perfetta sceneggiatura da film, i protagonisti del festival sfilano in costume tradizionale fra i paesi di Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar nei momenti che separano una sfida dall'altra nel torneo, sventolando stendardi e dando già assaggi di abilità con i propri cavalli. 

Venerdì 10 a partire dalle 20 nell’area di Peterbühl a Fiè allo Sciliar si aprirà la festa con un concerto della banda musicale di Fiè e poi musica disco fino a tardi. Sabato il nostro viaggiatore si imbatterà in una grande parata, durante la quale le squadre a cavallo accompagnate dalle bande musicali e dalle carrozze sfileranno per Fiè con gli ospiti d'onore. Durante la sfilata del pomeriggio verrà presentato agli spettatori e ai partecipanti il trofeo ambito, il premio cui i vincitori dedicano ore e ore di allenamento e sacrificio durante l’anno, in preparazione alla Cavalcata. Alle 19.30 ci sarà la benedizione dei cavalieri dei cavalli, Haflinger per lo più allevati nella zona dell’Alpe di Siusi, e poi spazio al cibo tradizionale e alle danze per tutta la serata. Finalmente ecco la competizione: la sfida equestre ha inizio domenica, con le quattro gare del torneo che si snodano fra Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar. 

Il torneo si svolge in 4 fasi. Le squadre equestri sono 36, composte da quattro destrieri ciascuna. I cavalieri partono alle 7 dal Castel Trostburg per affrontare la prima gara del passaggio degli anelli al Colle di Castelrotto (alle 9,30); come seconda gara dovranno superare uno stretto labirinto al Matzlbödele a Siusi (alle 11). La terza prova consisterà nel galoppo a ostacoli presso il laghetto di Fiè (alle 12) e sarà esilarante, perchè per superarla sarà richiesta ai destrieri e ai cavalli ancor più abilità e coraggio. Per concludere la climax delle difficoltà, l'ultima disciplina vedrà i cavalieri misurarsi nel passaggio fra porte al Castello di Prösels (alle 14,20), sfida intensa anche perché dedicata al cofondatore del Festival, Heinz "Bummi" Tschugguel, recentemente scomparso: il gioco consiste nel galoppare zigzagando tra dei pali fissati nel terreno a distanza regolare, impugnando l’asta sia all’andata che al ritorno. Terminata la prova, che si svolge singolarmente, il cavaliere passerà l’asta al proprio compagno di squadra.  La cerimonia di premiazione e la festa di chiusura poi si svolgeranno a Castel Prösels: la squadra vincitrice riceverà un trofeo, creato dallo scultore Erich Trocker, che però potrà dirsi conquistato davvero solo dopo che la squadra si sarà aggiudicata tre vittorie. 

Castel Prösels fu dimora dell’aristocratico Oswald: il consiglio è di visitarlo guidati da un esperto; varcando la soglia del castello ci si immerge nella magia dell’epoca, ed a quel punto anche la suggestione dei festeggiamenti tipicamente medioevali là fuori sembrerà più viva e coinvolgente.
Per chiudere in bellezza il soggiorno deve prevedere un tuffo nella Black Pool del Romantik Hotel Turm a Fié, dove si può godere appieno della vista sul massiccio dello Sciliar, per poi rilassarsi nell’originale spa scavata nella roccia, Il nostro viaggiatore rimarrà affascinato nel sentir raccontare dai proprietari la storia di quelle straordinarie cinque torri dell'Hotel Turm (alcune risalenti al XIII secolo, www.hotelturm.it) singolari per stile proprio e inconfondibile. Fra le torri si creano diverse terrazze a varie altezze che formano luoghi di rifugio e zone appartate con un panorama strepitoso, a cui si aggiunge una collezione di 2mila opere d'arte disseminate tra gli spazi comuni. 

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